Parole cesellate al dettaglio, con precisione farmacistica, quelle di Claudia Squitieri in “Graffi”, suo romanzo di debutto: gli sconquassi dell’esistenza di Diana, bambina adottata, nel dialogo epistolare con Serena, un’amica d’infanzia Maneggiare con cura, con estrema cura. Entrarci in punta di piedi, in maniera felpata, con gesti vellutati. Muoversi tra le pagine di Graffi (122 […]