I “sette libri per l’inverno” di… Giulia Sara Miori

Sette libri a loro modo perfetti, o almeno perfetti per un certo tipo di lettori. Sono i suggerimenti di lettura di Giulia Sara Miori (nella foto Fleur Feij), autrice rivelazione negli ultimi anni con i racconti di “Neroconfetto” e il romanzo “La ragazza unicorno”. Consigli di titoli arrivati in libreria relativamente da poco, una lista che si aggiunge alle altre della nostra rubrica più amata (qui tutte le altre puntate)

Intro: Una rassegna di uscite recenti che spazia tra generi diversi, per proporre una panoramica stratificata dell’offerta editoriale italiana e straniera.

“L’anniversario” di Andrea Bajani (Feltrinelli)

Uno splendido memoir in cui, con uno stile algido e quasi asettico ma di folgorante nitore, Bajani analizza le dinamiche di una famiglia disfunzionale. Il narratore, schiacciato per anni dalla violenza devastante del padre e dall’incapacità della madre di ribellarsi, finalmente ha il coraggio di abbandonare i genitori, senza più voltarsi indietro e senza cedere alle recriminazione e ai ricatti affettivi. Un romanzo che scardina l’idealizzazione dell’istituto familiare. Il libro perfetto per gli appassionati di autofiction.

“Corteo” di Rachel Cusk (Einaudi), traduzione di Anna Nadotti e Isabella Pasqualetto

Non è un romanzo, non è un saggio, non è un memoir, non è una raccolta di racconti. Con la sua ultima opera, Rachel Cusk continua il lavoro di sperimentazione cominciato con la Trilogia, e ci consegna un libro sorprendente per originalità inventiva e profondità concettuale. Attraverso uno stile freddo e cerebrale, scevro da cliché, l’autrice dà vita a una narrazione volutamente frammentaria che spazia da un punto di vista all’altro, da un personaggio al suo doppio, da un’ambientazione a quella successiva, come in un gioco di scatole cinesi che non s’incastrano. Una narrazione densa, che costringe il lettore a interrogarsi continuamente su quali siano i difficili rapporti tra arte e verità, femminile e maschile, desiderio e possesso, vita e morte. Il libro perfetto per chi disprezza le opere di evasione.

“Volevamo magia” di Matteo Quaglia (Nottetempo)

A colpire di questo esordio è soprattutto la scrittura limpida, ironica, classica e allo stesso tempo moderna. Racconta, tra nostalgia e realismo, la vicenda di un gruppo di giovani alle prese con le prime sfide della vita adulta. L’io narrante cerca di sfuggire alla banalità di un lavoro a tempo indeterminato e di una relazione stabile, e per farlo si mette a indagare su un’improbabile serie di delitti in cui sarebbe coinvolta la ragazza di cui un tempo era perdutamente innamorato. È in questa catena di indizi e di coincidenze apparenti che la vita del narratore si sdoppia, rendendolo da un lato protagonista involontario di un noir sempre più intricato, dall’altro spettatore passivo di una vita che non ha scelto per davvero. Il libro perfetto per gli amanti delle atmosfere noir.

“L’amore è cambiato: L’era post-romantica” di Annalisa Ambrosio (Einaudi)

In questa interessante indagine sulle nuove forme di relazione, Ambrosio smantella tutti i falsi miti dell’amore romantico e ci propone un panorama aggiornato di tutte le possibili alternative. Che cos’è l’innamoramento e come si distingue dall’amore? Perché il matrimonio è diventato un’istituzione decrepita, inadeguata alla contemporaneità? Come possiamo lasciarci andare all’innamoramento ora che non crediamo più alla sua portata rivoluzionaria? Il libro perfetto per chi ama interrogarsi sul cambiamento dei costumi nelle società occidentali post-capitalistiche.

“Intermezzo” di Sally Rooney (Einaudi), traduzione di Norman Gobetti

Con questo romanzo fluviale, Rooney compie un salto di maturazione a livello stilistico. Chi la ama ritroverà i dialoghi precisi, le descrizioni intime, il realismo, le pagine introspettive di sempre, ma con una struttura più compiuta e una tecnica più salda (notevole il flusso di coscienza di Peter); chi la odia la troverà stucchevole e inutilmente prolissa, priva di ironia e talvolta goffa nella restituzione minuziosa dei momenti di intimità sessuale dei personaggi. Il libro perfetto per chi ama le strutture romanzesche.

“Scisma” di Ilaria Palomba (Les Flâneurs)

Una scrittrice che non desidera più scendere a patti con l’ambiente editoriale, un matrimonio finito, una donna bellissima, una finestra aperta, il salto nel vuoto, la morte sfiorata, la salvezza. Ilaria Palomba, sopravvissuta al suicidio, affida a questa silloge poetica il racconto della sua esperienza. E lo fa con una lingua intrisa di simbolismo, cruda e lirica insieme, guardandosi allo specchio e restituendoci una memoria intima e universale sul dolore e sul valore salvifico dell’arte. Il libro perfetto per chi non teme di scoprire il proprio lato oscuro.

“Orbital” di Samantha Harvey (NN), traduzione di Gioia Guerzoni

Vincitore del Booker Prize 2024, Orbital è un romanzo poetico sulla condizione umana e sul suo significato più profondo. Sei astronauti di sei nazionalità diverse sono in missione nello spazio. Costretti a una simbiosi innaturale eppure estranei l’uno all’altra, tutti cercano un modo per sopravvivere alle condizioni estreme della vita all’interno dell’astronave. Intanto la Terra sembra osservarli dall’esterno con uno sguardo di straniante nostalgia. Orbital è il libro perfetto per chi ama interrogarsi sul senso dell’esistenza.

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