Raudino, quell’eroe furbo e imperfetto tornato dalla guerra

Con “Il fabbro di Ortigia” il siciliano Giuseppe Raudino racconta la storia di un reduce di guerra e del suo ingegno sulla via del ritorno a casa. Un libro – carico di episodi rocamboleschi, di nostalgia, di amore – che tiene incollato alla pagina il lettore

Siciliano ormai residente da tempo in Olanda, Giuseppe Raudino torna in libreria a due anni di distanza da Quintetto d’estate (ne abbiamo scritto qui), conquistando la fiducia di una casa editrice in ascesa come Bibliotheka e ripagando pienamente questa fiducia, con un romanzo storico pieno di passione, che celebra le gesta di un uomo imperfetto ma sincero, astuto nelle difficoltà, generoso in amore, gonfio di malinconia e di ricordi, alla fine della strada chiamata vita. Se quella precedentemente raccontata era una vicenda che si nutriva di un rocambolesco viaggio, per certi versi qualcosa torna anche in quest’ultima fatica di Raudino: Currò, l’anziano protagonista de Il fabbro di Ortigia (178 pagine, 18 euro), come tanti giovani nati nei primi anni Venti, fu suo malgrado investito dal ciclone della seconda guerra mondiale, che nel bene ma soprattutto nel male segnò la sua vita, portandolo lontano dallo «scoglio» in cui era nato, Ortigia, la zona più affascinante di Siracusa.

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