Due maestri della letteratura contemporanea, Cărtărescu e Moresco, a confronto prima e dopo il Festival della letteratura indipendente di Pomigliano d’Arco. Conversazioni che sono diventate un libro smilzo e prezioso, “Dentro lo stesso sogno”, per merito del curatore Salvatore Toscano. Lo sguardo critico sul mondo, ricordi e riflessioni, ma soprattutto la fede nella letteratura, che ha guidato e guida le loro scelte…
Ci piace tanto l’idea che gli scrittori parlino di lettura e di scrittura, di letteratura, del suo ruolo del mondo (irrilevante per la maggior parte dei suoi attori, disincantati come mai), non di politica, di costume, di sport, di cronaca, quando un qualunque scrittore in tv o sui giornali parla e straparla d’altro vengono i brividi. Poi, sì, parlare di letteratura significa certamente ampliare gli orizzonti ben oltre il recinto degli scrittori e delle loro opere, significa occuparsi del mondo, delle sue virtù e dei suoi problemi. Cominciare da certe coordinate, però, sembra davvero basilare, il minimo sindacale. E allora il primo titolo della collana Oasi delle edizioni Wojtek è davvero rigenerante: il colpaccio della casa napoletana è avere arruolato – grazie a una conversazione al miracoloso Festival della letteratura indipendente di Pomigliano d’Arco – Mircea Cărtărescu e Antonio Moresco, rispettivamente in libreria con Theodoros (Il Saggiatore) e Canto del buio e della luce (Feltrinelli). E con la complicità di Salvatore Toscano (il suo primo romanzo, edito quest’anno da Baldini + Castoldi, è Gli stupidi e i furfanti), che prima e dopo il festival ha interagito con lui e ha curato il volume scritto, due maestri della letteratura contemporanea, che «demoliscono i confini dei generi letterari con disinvoltura e ardimento», «due inarrivabili supereroi della parola scritta», hanno regalato parole che sono un libro compiuto e felice.
La scrittura, atto naturale
Lettori avidi e disperati, Cărtărescu e Moresco, felicemente devastanti per i lettori, con formazioni culturali molto lontane e con biografie differenti, eppure con una concezione identica della scrittura non come un mestiere, come una condizione da inseguire o una carriera, ma come una cosa naturale, come è respirare, vivere o morire, «come la chiocciola secerne il proprio guscio». Dentro lo stesso sogno. Conversazioni (71 pagine, 14 euro) è il titolo del volumetto (suggerito da una frase in cui Moresco si riferisce a se stesso e al collega romeno), breviario per lettori e scrittori, si potrebbe aggiungere. Si confrontano sul male e sul futuro, Cărtărescu e Moresco, senza necessariamente essere d’accordo, sui classici, ma anche sul cinema e su prosaiche attività quotidiane (niente piedistalli…), come fare la spesa, raccontano le proprie origini: la vocazione da lettore più che da sacerdote di Moresco in seminario, l’ascesa di Cărtărescu a partire da una realtà chiusa e opprimente come quella della Romania comunista. E in ogni domanda, in ogni osservazione, dimostrano di avere un occhio mai banale, di guardare al mondo e di ascoltarlo, in modo critico. E di credere ancora nella letteratura, il loro unico vero amore, «un atto di fede».
Il futuro, tutto da scoprire
Un lettore accorto e curioso che ascolta le confessioni di questi due grandi scrittori, al termine della veloce lettura di lenti percorsi, si proporrà almeno un paio di cose. Col fuoco dentro scoprire o riscoprire le parole che Cărtărescu e Moresco hanno fissato sulla pagina, provare a ritrovare dentro i libri alcuni dei concetti e dei sentimenti che, senza spocchia e senza auoreferenzialità, hanno espresso in questa particolare conversazione che è Dentro lo stesso sogno. E poi, la seconda cosa, chiedersi cosa potrà offrire dopo un debutto del genere Oasi, questa nuova collana di Wojtek, casa editrice dal percorso straordinario e audace. Bisogna stare all’erta, vigili e sulla riva del fiume…