Identità e fantasia, non è un segreto la grandezza di Sendak

L’immaginazione genuina e totale dei bambini è centrale in uno dei primi libri di Maurice Sendak, “Il segreto di Rosie”. Pagine che ammaliano, leggere e profonde, un altare empatico costruito dallo scrittore e illustratore per i più piccoli e per le loro trovate

Come tutti gli scrittori statunitensi originari dell’Europa dell’est e di stirpe ebraica, Maurice Sendak, artista totale, incanta. Lo fa pescando e trasfigurando ricordi d’infanzia, in uno dei suoi primi volumi, pubblicato quando aveva trentadue anni, che impreziosisce la collana adelphiana dei Cavoli a merenda. Il segreto di Rosie (48 pagine, 18 euro), tradotto da Livia Signorini, a quindici anni dalla pubblicazione ha anche ispirato un musical di Broadway, ed è un altare non semplicemente all’immaginazione, ma l’immaginazione – fervida, straripante, ingenua e assoluta – dei bimbi. Sono loro i protagonisti di questo racconto in cui i piccoli ci mettono un amen a reinventarsi, a diventare altro, a impersonare, come i più consumati attori, una cantante diva, una ballerina araba e un vigile del fuoco. Il segreto di Rosie è… che non è più Rosie. È, invece, una grande interprete musicale, pronta a cantare Nel blu dipinto di blu e a esibirsi in uno spettacolo per tutti i coetanei del circondario. Di più non aggiungiamo, questo è il nocciolo del primo di quattro capitoli, che devono scoprire e gustarsi lettori piccoli e grandi.

Brooklyn, un gatto e i… petardi

È un piccolo grande racconto sull’identità e sulla fantasia, Il segreto di Rosie. E la grandezza di Maurice Sendak è tutt’altro che un segreto. Un manipolo di bimbi e bimbe – dalle espressioni facciali precise e dagli sguardi implacabili, che dicono ancor più di quello che esprimono a parole –  Brooklyn, il gatto Burro, esterni e interni di case americane, sono gli ingredienti di pagine che ammaliano e scorrono leggere, senza per questo non implicare profondità. A Rosie, personaggio a cui l’autore raccontava d’essere legatissimo, tutti i coetanei si rivolgono per un guizzo, per un’idea, per una trovata, nei cortili in cui sciamano, si reinventano, si trasformano più volte, a un certo punto diventano… petardi. È questa immaginazione totale ed estrema una salvezza, per i bambini che hanno l’orizzonte di diventare grandi.

Nei panni dei bambini

Non c’è solo l’illustratore in queste pagine, Sendak è narratore efficacissimo, capace come pochi di mettersi nei panni dei bimbi, euforici e genuini, e di una capobanda come Rosie, talentoso vulcano di idee e di giochi, capace di accendere ogni giornata e di aggregare piccoli anche attorno a una proposta strampalata, eppure bambina fragile e un po’ malinconica, con l’io a pezzi e un’identità cangiante. Personaggio a cui deve tanto l’intera produzione di Sendak, fino ai suoi titoli più famosi, anche quelli ambientati in mondi fantastici.

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