Importante sognare e ancora più fare i conti con la realtà. Questo sembra dirci Carmelo Sardo, che s’allontana dal tracciato delle storie di mafia scritte in passato, per farsi narratore dell’anima ne “Le notti senza memoria”, e raccontarci, con una scrittura armoniosa, una storia intima, una vicenda d’amore e ossessione
Esiste un aneddoto secondo il quale le nostre anime di notte escono dal nostro corpo e vagano per l’universo incontrando altre anime. Questo peregrinare della coscienza durante il sonno spiegherebbe quello strano fenomeno, accaduto a tutti almeno una volta nella vita, per il quale quando vediamo una persona per la prima volta, possiamo avere la sensazione di averla già vista chissà dove: è perché le nostre anime si sono evidentemente incontrate durante i loro viaggi notturni.
Ed è così che, a volte, la nostra coscienza prima di noi può riconoscere un’anima gemella. E deve essere proprio questo ciò che succede a Carlo, il protagonista del romanzo di Carmelo Sardo pubblicato da Bibliotheka edizioni, Le notti senza memoria (412 pagine, 18 euro), quando vede Nora per la prima volta in un bar. Percepisce di averla già incontrata nei suoi sogni e sente che da allora non potrà più a fare a meno di lei, «che fosse l’unica donna possibile della mia vita».
Nel bene o nel male, contro gli urti del destino, le loro anime si legheranno per sempre.
Un viaggio onirico
Ma la vita si sa, a volte ha in serbo per noi altri piani, basta un’occasione mancata e vira irrimediabilmente in direzioni opposte a quelle dei nostri reali desideri.
E come sempre accade, quando si prova ad eliminare forzatamente una passione, si finisce con il risultato opposto di subirne ancor più la fascinazione. Così Carlo mentre di giorno prova a scacciare Nora dai suoi pensieri, di notte se la ritrova costantemente in tutti i suoi sogni. L’amore per Nora è reale ma l’unica possibilità di consumarsi è in una dimensione onirica, seguita dall’amara consapevolezza che accompagna il risveglio.
Riflettei sul destino e mi stavo convincendo che in fondo siamo noi, con le nostre scelte, le nostre mancanze, a deviare il corso delle cose. A indirizzare le nostre vite.
Le notti senza memoria è una storia di amore e ossessione che contiene in sé tanti altri ingredienti: eros, rimpianto, destino, dolore, delirio ma anche rinascita, espiazione.
È una storia sull’importanza delle scelte – soprattutto quelle mancate – e sull’impatto e le ripercussioni che possono avere per la nostra vita, sui continui interrogativi che ci accompagnano e su quel senso di estraniazione verso una vita che stiamo vivendo ma percepiamo essere quella sbagliata.
La storia dell’anima
Carmelo Sardo esce dal tracciato delle storie di mafia a cui ha abituato i suoi lettori, per seguire un richiamo inaspettato quanto inevitabile cimentandosi nel ruolo di “narratore dell’anima”, come lui stesso racconta nella postfazione del libro.
Ci consegna con coraggio una storia intima e privata, creando un equilibrato connubio tra forma e sostanza: la scrittura armoniosa, al contempo fresca e ricercata, stimola la curiosità e incita la lettura, mentre l’intensità dell’argomento invoglia alle riflessioni.
Tra imprevisti e battute d’arresto, la vita di Carlo procede di pari passo con i suoi desideri, fino al colpo di scena finale, inaspettato e sconvolgente, degno delle migliori sceneggiature ma carico anche di un significato profondo.
Una sorta di epilogo metanarrativo che ci ricorda quanto sognare sia importante, ma ancor di più fare i conti con la realtà, prendere in mano la nostra vita per scrivere una storia senza rimpianti.
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