Frida Kahlo, geografia del corpo martoriato e delle stelle

“In Messico con Frida Kahlo” di Paola Zoppi è un originale saggio e racconto che non si ferma agli spazi fisici della tormentata e incredibile esistenza dell’artista, ma ne intercetta le mappe astrali e le cicatrici delle sue membra, motori immobili della vita e dell’opera…

Rivoluzionaria e pop, eccentrica e disperata, c’è una grande artista messicana, morta settant’anni fa, conosciuta in tutto il mondo, eppure di cui è ancora possibile dire, scrivere, rivelare, qualcosa di nuovo. Potrebbe interpretarsi così l’approdo nelle librerie di un volume agile e brillante, In Messico con Frida Kahlo. L’autoritratto come geografia (150 pagine, 16 euro) di Paola Zoppi, edito da Giulio Perrone. All’autrice – giornalista, conduttrice radiofonica, performer, studiosa d’arte – non interessano l’icona o il santino che aleggiano attorno alla figura di Frida Khalo, amata e studiata quasi per caso, come si legge nell’introduzione, piuttosto l’approfondimento oltre i luoghi comuni, oltre il volto dell’artista stampato e riprodotto ovunque, come Che Guevara sulle t-shirt.

Altre strade

I luoghi di Frida Khalo, per provare a penetrare nel suo mistero, non sono solo quelli fisici della sua esistenza, del grave incidente che condizionò la sua vita, della sua vocazione alla pittura, dell’amore turbolento e tormentato con Diego Rivera. Paola Zoppi, in questo libro, prova a tracciare altre strade, ben oltre i passaggi biografici più noti, per esempio quella della mappa astrale, che può influenzare il carattere e la vita di ognuno di noi. Creatività e determinazione in Frida Khalo (morta a soli 47 anni nel 1954) erano già scritti al momento della sua nascita, nelle stelle, nel suo segno zodiacale, il cancro. Se si accostano alle cicatrici di un corpo martoriato in giovane età, danno la misura di un individuo lontano da luoghi comuni da cui è stata avvolta in vita e post-mortem.

Un modello

Oltre la popolarità di Frida Kahlo, al di là delle controversie, è il coraggio di fronte alle avversità e alla sofferenza, è il corpo come motore immobile della sua arte, che tirano fuori le pagine di In Messico con Frida Kahlo (qui è possibile leggere un estratto). L’artista messicana è capace di trasformare il dolore in energia, l’impasse in creatività, il brutto in bello. Influente e amata, combattente e fragile, completata la lettura del volume di Paola Zoppi, Frida Kahlo ci appare come una meravigliosa creatura, ancor più di quella che immaginavamo, un modello di vita per chi magari non vincerà sempre, ma non si arrenderà mai.

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