Carrère prima di Carrère, l’insopprimibile bisogno di ucronie

È opera di un giovanissimo Emmanuel Carrère, “Ucronia”, non uno dei suoi romanzi cult ma un affascinante saggio. Pagine in cui si esplorano soprattutto ucronie letterarie, ma anche i comuni processi mentali del sognare altri finali, o le ucronie “improprie” di regimi che riscrivono, cancellano vite, sconfitte, e traditori…

E se? E se quella cosa fosse andata diversamente? E se quell’incontro non fosse avvenuto? E se non avessimo detto o ascoltato quelle parole? E se non avessimo amato quella donna o quell’uomo? E se? E se non fosse andata in porta la rocambolesca trattativa per portare Emmanuel Carrère da Einaudi ad Adelphi? Forse uno dei più famosi scrittori francesi, un venerato maestro, in Italia sarebbe ancora relegato alla nicchia in cui si trovava, nonostante la pubblicazione di grandi libri anche con l’editore torinese.

Ritratto dell’artista da giovane

Le ipotetiche deviazioni degli eventi, specialmente quelli storici, le versioni alternative immaginate da chi non si arrende all’irripetibilità del tempo, sono al centro della riflessione di un libro singolare di Carrère che non è uno dei suoi romanzi cult in prima persona fra confessione e cronaca, sovraesposizione e vanità, ma arriva nel 2024 direttamente dalla sua preistoria di scrittore, dagli anni Ottanta del secolo scorso, quando era un giovanotto di belle speranze e scriveva la sua tesi, con sprazzi di ironia e sarcasmo. Il risultato è il comunque affascinante Ucronia (160 pagine, 14 euro), griffato Adelphi, traduzione di Federica Di Lella e Giuseppe Girimonti Greco. E il tema, specie negli anni Ottanta, risulta essere sfuggente, da maneggiare con cura, «ancora tutto da scrivere».

L’ucronia non è che un gioco. Ingiocabile per natura, perché non è possibile revocare l’irrevocabile, eppure serio. E sempre triste.

Storie alternative

Non c’è sempre il rimpianto per quel che poteva essere e non è stato, il desiderio di cambiare quel che è stato, nell’ucronia, che l’autore prova a declinare in varie definizioni, con l’entusiasmo di un «pioniere». Ci sono anche sospiri di sollievo. Sono ad esempio parecchie, e terrificanti, le ucronie romanzesche che hanno immaginato un esito diverso della seconda guerra mondiale, con le forze dell’Asse vittoriose, Germania, Giappone, Italia. Carrère cita, fra gli altri, La svastica sul sole di Philip K. Dick e Il richiamo del corno di Sarban (fra l’altro un importante titolo Adelphi, tradotto dall’attuale direttore editoriale, Roberto Colajanni). Scenari ipotetici che non lasciano indifferenti, come altri del genere, citati o analizzati in profondità da Carrère, che passa da un certo racconto di Borges a Ponzio Pilato di Roger Caillois (qui la domanda, con conseguenze epocali, potrebbe essere: e se Gesù Cristo non fosse stato crocifisso, ma salvato?), a una fantacronaca di Louis Geoffroy-Château, Napoleone apocrifo, in cui si immagina un Bonaparte senza Waterloo e senza Sant’Elena, non sconfitto in Russia, ma straripante fino all’Asia e all’Oceania, incoronato re del mondo.

La “deriva” politica

Costruire ucronie, modificare il passato, però, non è solo roba da scrittori. È un processo mentale perfino comune, un insopprimibile bisogno umano, chiedersi come sarebbe andata, sognare quel che non avvenne. E Carrère – sebbene nel finale faccia un invito preciso – prova a spiegarsi perché, a comprendere modalità e limiti di simili operazioni, quali emozioni muovono l’immaginazione di finali diversi e quali lasciano, che potenziale narrativo hanno. Per non parlare di certi meccanismi puramente politici che hanno a che fare con l’ucronia, da cui a volte passa il tentativo di autolegittimazione di regimi autoritari o totalitari, che riscrivono, censurano, cancellano vite, eventi, sconfitte, tradimenti e traditori. È forse la deriva peggiore della letteratura ucronica o controfattuale.

…la storia è un’arte del racconto, non una scienza esatta.

 

Seguici su FacebookTwitterInstagramTelegramWhatsAppThreads e YouTube. Grazie

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *