Martin Cruz Smith, l’Ucraina del 2021 ultima frontiera del thriller

L’ennesimo caso di una carriera che ha attraversato decenni di storia russa contemporanea conduce l’ispettore Arkady Renko da Mosca alla capitale ucraina Kyiv. In “Indipendence squadre” lo storico detective nato dalla penna di Martin Cruz Smith, in età avanzata, va alla ricerca di un’attivista anti-Putin che sembra scomparsa nel nulla: un thriller compatto, non verboso, pieno di colpi di scena…

Un iconico e popolare detective, che molti immaginano col volto di William Hurt, era lui l’attore che lo interpretava nel film tratto da Gorky Park. Un ispettore moscovita, Arkady Renko, che ha attraversato gli ultimi decenni della Russia e di cui adesso Martin Cruz Smith, maestro del genere più che ottantenne ma in forma smagliante, propone la decima avventura, cinque anni dopo la nona. Non è un gran periodo per Arkady Renko, confinato a fare il passacarte, costretto al lavoro d’ufficio, abbandonato dalla sua Tatiana, più interessata alla carriera da reporter, e alle prese con i primi sintomi del morbo di Parkinson (malattia di cui soffre l’autore da vent’anni, come spiega nei ringraziamenti finali). Eppure nelle difficoltà Arkady Renko trova humus per nuove, ennesime, sfide. La scomparsa di un’attivista politica, che fa parte di un gruppo anti-Putin e suonava il violino nelle stazioni della metropolitana, lo porterà nel 2021 a Kyiv, in un’Ucraina, in cui sono tanti, giorno dopo giorno, i segnali di un’imminente invasione da parte dell’esercito russo, invasione che alla fine del romanzo sarà già stata messa in atto.

La figlia del gangster

È Indipendence square (209 pagine, 20 euro) l’ultima fatica di Martin Cruz Smith, pubblicata da Mondadori grazie alla traduzione di Sara Crimi e Laura Tasso, che continua la serie avviata nel 1981: un thriller compatto, non verboso, pieno di colpi di scena – a cominciare da un omicidio che forse potrebbe avere a che fare con la prima missione – che trascineranno il protagonista ben oltre il compito di rintracciare Karina («aveva capelli ricci castano chiaro e un’espressione distante»), la donna sparita nel nulla e cercata dal padre Fedor Abakov, detto Bronson per la somiglianza con l’attore: non esattamente un personaggio raccomandabile, un gangster che gestisce «il racket della protezione in tutta la città – caffè, ristoranti, chioschi nightclub» e gli ha offerto soldi per rintracciare Karina, allontanatasi definitivamente da lui dopo la morte della madre. Soldi rifiutati, a differenza dell’incarico.

Doppio amore

Quando c’è di mezzo Martin Cruz Smith le specialità della casa sono il ritmo di quel che narra, gli intrighi, uno sguardo lucidissimo sugli eventi storici russi (in questo caso l’ascesa di Putin, la corruzione degli oligarchi, la norma e la normalità di un vasto sistema di tangenti) e un’efficace e puntigliosa caratterizzazione dei personaggi, su tutti il principale, arguto, sarcastico, credibilissimo, a cominciare dai suoi problemi di salute, e che finirà per essere alle prese con due amori, quello nascente con Elena, amica di Karina, e quello di ritorno con Tatiana, ritrovata in Crimea. Donne che finiscono per essere potenziali bersagli della gente a cui Arkady Renko dà la caccia. Il menu è ricco di piatti dai sapori forti, l’abilità dello scrittore americano è ancora sotto gli occhi di tutti, il congegno della suspense è caricato alla perfezione, l’esperienza di lettura è emozionante e gratificante.

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