Un viaggio in nave di totale svago, anche di eccessi e di lussuria. Lo promette lo Stato a chi ha compiuto settant’anni in “Sea Paradise”, romanzo distopico di Eleonora Lombardo. Due amiche, Elvira e Amanda, si imbarcano. Un romanzo potente che chiama tutti alla riflessione sul futuro che vogliamo e ci aspetta, lasciando spazio alla solidarietà…
Sea Paradise (172 pagine, 16 euro) di Eleonora Lombardo, Sellerio editore, è un romanzo distopico che affronta vari temi epocali, in maniera immediata, senza retorica, talvolta con ironia e in fondo inaspettatamente. Attraverso la storia di due amiche settantenni, Elvira e Amanda, l’autrice ci trascina dentro una nave da crociera di Stato, la Sea Paradise one, che come un ventre materno accoglie i suoi figli non più produttivi, ovvero donne e uomini che abbiano settanta o più anni.
Dal compimento del settantesimo anno di età, tutti i cittadini e le cittadine, funzionali e non, venivano caldamente incoraggiati a intraprendere un viaggio, un viaggio emozionante a bordo della nave da crociera più lussuosa mai realizzata nella storia dell’umanità. Otto giorni e sette notti in cui divertirsi rispolverando i piaceri del vecchio mondo, mangiare, bere, fare qualunque cosa lecita e illecita… (pag. 117)
L’umanità al bivio
La storia prende subito il lettore, promettendo svago, come la crociera che le due amiche stanno per intraprendere. Tuttavia, la vacanza delle due amiche e del lettore sarà molto di più che un semplice svago. Si prospettano cose frivole, belle, in spazi senza tempo e senza problemi, dove degli Impeccabili, il personale a bordo della Sea Paradise, sono pronti a soddisfare ogni bisogno e desiderio e perfino a risolvere ogni eventuale problema si presentasse ai viaggiatori. Chi sale a bordo ha il dovere di firmare un protocollo, articolato in 13 parti, che trattano, di volta in volta, i temi che attraversano la storia delle amiche e dell’umanità al bivio, direi. Vengono fatte promesse e accordi tra i viaggiatori e gli organizzatori, ovvero il sistema della società in cui vivono le due amiche. Patti che potrebbero sembrare sogni, ma che si realizzano. I croceristi hanno diritto a tutto ciò che vogliono, non avranno difficoltà economiche, né privazioni di nessun genere. Potranno eccedere per qualsiasi cosa, concedendosi perfino lussuria e vizi a piacimento, senza chiedersi nulla. A ciascuno dei viaggiatori viene assegnato un compito, all’interno della nave, giusto per non annoiarsi troppo e per vivere come un incantesimo. Elvira ed Amanda si occuperanno rispettivamente, la prima del Giardino delle farfalle, orgoglio della Sea Paradise ed Amanda del principio del Lievito.
L’amicizia di greca memoria
Appare tutto perfetto, tutto armonioso, ma qualcosa di inaspettato incombe sui vacanzieri. Il lettore viene trascinato dentro una società del futuro, tra fantascienza e realtà, che ha a cuore il benessere del pianeta e delle giovani generazioni, temi urgenti che riguardano l’umanità. Al centro del romanzo c’è infatti una società fondata sull’Amicizia, nel suo significato originario di greca memoria, pronta a sacrificare il singolo per il futuro del pianeta e per il bene comune. Nei discorsi di Elvira si apprende meglio di questa società in cui le due amiche hanno vissuto, scegliendola con un patto di obbedienza. Un sistema fondato sull’amore incondizionato per l’altro, anche quando esso è uno sconosciuto. Si apprende della messa a bando del possesso e dell’appartenenza familiare. Pertanto, i figli partoriti diventano i figli di tutti e non solo di chi li ha messi al mondo. La madre se ne staccherà, vedendoli andare via e cercandoli tra i volti dei giovani incontrati nel futuro, figli di tutti.
Un romanzo filosofico e poetico
Si riflette sulla vita e sulla morte, sull’esistenza, sui rapporti interpersonali, sulla natura e sulla bellezza del creato che porta con sé la salvezza dell’umanità, chiamata a preservarlo. Si riflette sul futuro sostenibile, tout court! Un romanzo filosofico e poetico, allo stesso tempo, che mostra la maturità e il talento di Eleonora Lombardo, la quale (qui una sua videointervista sul nostro canale YouTube) ha eccellente dimestichezza con le parole, rendendole leggere e poetiche, anche quando narrano cose che potrebbero sembrare assurde, distopiche. La poesia rappresenta una sorta di salvezza, non solo per l’anima. Essa sfugge all’algoritmo del sistema. La Poesia è come la Libertà o come l’aria da respirare, quando ci si sente soffocati. Pertanto, il poeta è visto quale saggio o vegliardo nella società di tutti i tempi, capace di sovvertire la distopia.
La poesia è una lingua straniera, una lingua settaria che pochissimi riescono a cogliere. La poesia si nutre di simboli, di metafore, di riferimenti… (pag.157)
Domande epocali e crudeltà
Nel romanzo e nel mondo che viene raccontato trionfa l’amore per il prossimo e per se stessi, un amore fondato sulla philia, con significato politico ed etico, tra gli uomini e le donne, nel tempo della vita e per la vita, proiettata alla realizzazione di una società perfetta. Il romanzo si schiude a delle domande epocali che chiamano tutti a rispondervi. La lettura diventa forte nei temi che affronta, quasi come dei pugni allo stomaco che risvegliano dall’egoismo in cui, talvolta ci si culla o annienta. Tuttavia anche la migliore delle società che si pensa di costruire può rivelarsi crudele, per chi, come Elvira ed Amanda, ha prodotto e dato il suo contributo, col lavoro di una vita. L’umanità giunta ai 70 anni, vorrebbe e dovrebbe vivere il tempo del riposo, per godere delle gioie della vita. Nonostante il tempo passi o stia per finire, esso rende bello il vivere, nella natura e nelle piccole gioie quotidiane, anche se caduche. La vita è sempre bella. Anche in vecchiaia si ha voglia di vivere e gioire della bellezza che circonda uomini e donne. Sea Paradise è un romanzo potente che chiama tutti alla riflessione sul futuro che vogliamo e che ci aspetta, bandendo l’egoismo, per lasciare spazio all’empatia e alla solidarietà.
La vita esulta, non chiede nulla, riesce a colorare di luce i giorni e l’abisso. L’innocenza nuota d’istinto senza fauci feroci. Non c’è dolore. (pag. 170)
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