Una raccolta di racconti, “Com’è stato per me” è il libro seminale di Andrew Sean Greer, premio Pulitzer qualche anno fa. Un’ottima occasione per scoprire uno dei migliori scrittori della nostra epoca. Storie di incoscienza, passione e amicizia, i cui protagonisti sono giovani o giovanissimi, e in cui l’età adulta è, quasi sempre, lontana e incomprensibile
Un maestro inarrivabile con cui litigò anche ferocemente, diverbio che per alcuni anni si trasformò in un lungo silenzio. Elisabetta Sgarbi ha raccontato chi era per lei Roberto Calasso e lo “sgarbo” di vedersi sfilare Bernhard quando era la plenipotenziaria di Bompiani. Quella che adesso è la numero uno della Nave di Teseo, da brava editrice quale è, successivamente rispose strappando ad Adelphi qualche autore, uno su tutti Andrew Sean Greer, legatissimo all’Italia, che era un fenomeno – uno dei primi ad accorgersene fu Richard Ford – molto prima di vincere il premio Pulitzer (2018) con Less. Basti pensare a due magnifici e abbaglianti romanzi, apparsi per Adelphi, rispettivamente nel 2004 e nel 2008, ovvero Le confessioni di Max Tivoli e La storia di un matrimonio. Di Andrew Sean Greer è adesso disponibile in italiano l’intera produzione, compreso il primo tassello, il libro di esordio, Com’è stato per me (280 pagine, 20 euro), composto da undici racconti, tradotti da Elena Del Pra per La nave di Teseo. Libro seminale, in cui, per stessa ammissione dell’autore, va in scena la ricerca di una voce, quella dello scrittore che sarà, ma già si intravede.
Amici fragili
Pubblicato in patria nel 2000, Com’è stato per me è un compendio della gioventù, con racconti popolati da ragazzi alle prese con i propri segreti, piccole gioie e grandi tormenti. «La giovinezza è un dolce terrore» è l’ispirato incipit – come spesso accade nei libri di Andrew Sean Greer – del racconto Blame it on my Youth. Ed è una frase esemplare dell’aria che si respira leggendo questo libro, fra incoscienza, passione e amicizia. Anche alle spalle di un autore così ben calato nel nostro tempo ci sono tutti i pezzi grossi della tradizione americana, i classici che più classici non si può, da cui però, già al debutto, è stato capace d’allontanarsi con eleganza, coltivando uno sguardo originale a partire da tutti gli amici fragili che popolano queste pagine.
La poesia del quotidiano
Sono gli occhi di chi ancora non ha messo nemmeno piede nell’adolescenza a guizzare nel buio di molti questi racconti, in cui appaiono improvvise anche lame di luce. L’età adulta non è nemmeno all’orizzonte e, soprattutto, è incomprensibile: gli adulti, si legge nel racconto che dà il titolo alla raccolta, «parevano tutti complicati senza un perché». Si esplorano l’innocenza e l’amicizia, leggendo Com’è stato per me, un volume che sembra scritto con passione e con onestà, con un filo appena di ribellione, incarnata per esempio da Kristin (personaggio del racconto La vita è là): senza grazie, senza talenti, se non quello di immergersi impavida, come se nulla fosse, nelle fredde acque di un fiume. La poesia del quotidiano è pane per i denti del giovane Andrew Sean Greer, che lo dimostra già nel primo e forse più affascinante racconto, Vieni a vivere con me e sii il mio amore: Paul e Britta si sono sposati («questa situazione l’abbiamo scelta per facilitarci la vita») per reciproco interesse, lui ha una lunga relazione con un uomo, Randall, lei ama le donne. Qualcosa (l’egoismo?) li divide e l’epilogo è davvero… poesia. Maestro di una scrittura evocativa, che non disdegna le belle frasi da sottolineare, Andrew Sean Greer è scrittore da scoprire dall’inizio, da questo libro di racconti, alla fine, che speriamo arrivi il più tardi possibile.
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