Georges Simenon, I’m just a jealous guy (in Paris)

L’ossessione di un marito, Bernard, mutilato di guerra, per la bella moglie, Nelly, in un dramma stringato e teso, “La porta” di Georges Simenon, a cui basta pochissimo per caricare le pagine di sussulti e turbamenti. Dietro la felicità apparente e un’intesa sessuale, monta la gelosia dell’uomo, che lo macera e che disorienta la donna. I pensieri più delle azioni costruiscono lentamente un’ansia ambigua, paranoie e dolorose fantasie, che condurranno a un finale inatteso e straziante…

Una manciata di situazioni quotidiane, una passeggiata serale, una colazione, e nemmeno qualche frase, ma poche parole da niente, e le pagine sono già cariche di turbamenti che si insinuano feroci, di sussulti che non promettono nulla di buono. È l’eterno ritorno dei “romanzi duri” di Georges Simenon, quelli in cui Simenon dimostra classe assoluta: dategli un’atmosfera, uno spaccato psicologico, un episodio opaco, un sospetto plausibile, una tragedia imminente e lui vi solleverà il mondo. La sua narrativa a orologeria fa colpo in questa ennesima opera rilanciata dalla casa editrice Adelphi, La porta (142 pagine, 18 euro), che risale al 1962, ed è tradotta da Laura Frausin Guarino, una delle più valenti e storiche “voci” di Simenon.

Ferite che non si rimarginano

Stringato e teso, questo romanzo conduce in una delle tante ossessioni dell’uomo, quelle che Simenon sente vive, ma oscure, e che indaga con la propria scrittura. L’ossessione stavolta è la gelosia, in un interno parigino, fra le mura domestiche abitate da una moglie e un marito, Nelly e Bernard, coppia uguale a tante e, come ognuna, singolarissima, con i suoi equilibri sentimentali. Monta la gelosia e macera Bernard, a cui la guerra, a causa dell’esplosione di una mina, ha lasciato ferite che non si possono rimarginare.

Nel quartiere, nessuno si stupiva più di vedere un uomo con due uncini al posto delle mani uscire a braccetto con una bella donna. Nessuno si girava più a guardarli, nessuno li compativa.

Le scorie della guerra

Pochissime le azioni, tante le parole non dette che lentamente scavano la superficie, toccando le dinamiche mentali e, in particolare, l’infelicità dei due protagonisti, la desolazione di un focolare piccolo-borghese. Bernard ha una pensione di tutto rispetto, sbriga poche faccende di casa e cura un hobby poco esaltante, dipinge abat-jour. Per il resto pensa ossessivamente all’avvenente moglie – che ha un buon impiego e a suo modo sta facendo carriera – a cosa fa, a chi incontra, a come la guarda la gente. Una gelosia atavica e remota, emergerà ben presto, precedente alla relazione con la ragazza che avrebbe sposato e, certamente, aggravata dal panico e dalla paura della solitudine, deteriorata dalle scorie e dagli orrori della guerra.

Quei pensieri lo assalivano quando lei non gli stava vicino. Allora tutto, tutti i fatti e le vicende sia del passato che del presente assumevano un senso diverso.

Dietro la porta

Per anni si era fidato di sua moglie e la sua unica preoccupazione era stata quella di farla felice il più possibile.
Perché improvvisamente, a quarantadue anni, aveva così spesso l’impressione di non esserci riuscito?

Un marito smarrito, che si sente inadeguato, Eppure Nelly dimostra di amare Bernard, di dedicarsi a lui e spesso di accendere la passione sessuale mai sopita tra i due. Nel piccolo appartamento vicino alla Senna e a Place des Vosges, però, cresce il mistero e un’ansia ambigua, di tragedia imminente; le preoccupazioni maggiori dell’uomo, le sue fantasie dolorose, sono rivolte sempre più alle frequenti commissioni affidate alla moglie da una sua cara amica e collega, Gisèle, qualche consegna per il fratello Pierre, illustratore per riviste e giornali, che abita nello stesso stabile della coppia, e a causa della polio è sulla sedia a rotelle: una figura poco più che evanescente, ma che riesce a corrodere certezze, dietro la porta di un appartamento al primo piano. Simenon mette a nudo, chirurgicamente, debolezze, paranoie e ossessioni dei due attori protagonisti. Bernard – tra ansia, vertigini e capogiri – spia dalle finestre, intercetta rumori, prova in qualche modo ad auscultare le anime di tutti coloro in cui si imbatte e soprattutto della donna che ama da più di vent’anni e di cui è morbosamente geloso: una discesa di tormenti, ripidissima, verso un epilogo imprevedibile e spaccacuore.

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