Un ampio spettro di consigli di lettura è quello che offre Mari Accardi, autrice per Nutrimenti di “Non ho tempo per andare al mare” (ne abbiamo scritto qui): qualche classico contemporaneo, libri di culto e titoli in cui non si lesinano ironia e vitalità. Un’altra puntata della nostra rubrica più amata (qui tutte le puntate precedenti)
“Sono pazza di te” di Rossana Campo (Feltrinelli)
Consiglierei tutto di Rossana Campo. Ho scelto in particolare questo libro perché la protagonista dopo aver passato un periodo in un ospedale psichiatrico usa la pittura come terapia, argomento che mi interessa molto. Si parla di amore, di amicizia, di vita e di padri che ricompaiono all’improvviso.
“Il settimo giorno” di Yu Hua (Feltrinelli), traduzione di Silvia Pozzi
È il libro che mi ha fatto scoprire quest’incredibile scrittore cinese. Ambientato in un aldilà molto simile al mondo dei vivi, il protagonista, che è appena morto, ripercorre in sette giorni le vie abituali, incontrando persone conoscenti e non che gli fanno aprire gli occhi su alcuni eventi. Una sorta di favola dal tono ironico, dissacrante e allo stesso tempo tenero, che tratta però importanti temi sociali.
“Panino al prosciutto” di Charles Bukowski (Tea), traduzione di Simona Viciani
Amo la scrittura di Bukowski, lo stile diretto, spietato, che sa mostrare senza giudizio la vulnerabilità dei personaggi. Qui racconta l’infanzia e l’adolescenza dell’alter ego Henry Chinaski e del senso di esclusione che lo accompagna. La madre debole, il padre disoccupato e violento, la povertà, il senso di vergogna, l’acne che non riesce a curare, il desiderio di sentirsi amato e l’ostinazione a non volersi conformare agli altri.
“Chatwin. Gatto per forza, randagio per scelta” di Tuono Pettinato (Rizzoli Lizard)
Chatwin, il gatto domestico protagonista di questo fumetto (amaro e dolcissimo), nonostante stia bene con la sua famiglia, decide di rinunciare alla sicurezza degli affetti per esplorare il mondo. D’altronde prende il nome dallo scrittore Bruce Chatwin secondo cui l’uomo per natura è nomade. E non c’è differenza qui tra umani e felini: tutti abbiamo una nostra idea di libertà, tutti cerchiamo qualcosa che forse non esiste. C’è molta cura nell’apparente semplicità dei disegni e ogni vignetta è un colpo di genio.
“Turista per caso” di Anne Tyler (Guanda), traduzione di Mario Biondi
Anne Tyler è una delle mie scrittrici preferite. I suoi libri sono ambientati perlopiù a Baltimora e raccontano personaggi e situazioni ordinarie mostrandone i lati più sorprendenti. In questo romanzo il protagonista non vuole (più) avere sorprese dalla vita e per lavoro scrive guide turistiche rivolte a chi è costretto a viaggiare ma ama sentirsi sempre a casa, nel senso letterale del termine. Non tutto però si può controllare.
“Piccoli suicidi tra amici” di Arto Paasilinna (Iperborea)
Questo romanzo parla di suicidio, fallimento, disperazione, eppure, grazie allo stile di Paasilinna, la carica vitale è strabordante. L’unione fa la forza anche nella morte e un gruppo di aspiranti suicidi partono in pullman alla ricerca del luogo migliore da cui buttarsi. I personaggi sono tra i più disparati, le situazioni esilaranti: ridiamo, ci commuoviamo e senza accorgercene diventiamo anche noi parte della banda.
“Les extravagants ci sorprendono sempre” di Aurelia Alcaïs (Corraini), traduzione di Eugenia Durante
Aurelia Alcaïs è un’artista a tutto tondo. In questo piccolo libro racconta le abitudini stravaganti di alcuni personaggi di spicco del mondo artistico come Yayoi Kusama, Andy Warhol, lo scultore/postino Ferdinand Cheval. Il tono è leggero, i disegni coloratissimi, ironici, e i brevi testi, in tre lingue, piccole poesie. Per Corraini ha pubblicato anche Toi e Moi, sui diversi tipi di coppie.
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