Antonella Cilento, Napoli senza planimetrie orizzontal-razionali

Libro speciale e inclassificabile, “Il sole non bagna Napoli” di Antonella Cilento è un ritratto della città partenopea lontano da quello che si vede nelle fiction. La fanno da padroni vicoli e ombre, sottosuolo e mistero, leggende e creature fantastiche. Con la complicità di scrittori e artisti, l’autrice racconta la Napoli di monacelli e cimiteri, di diavoli e tombe, andando sempre in profondità, oltre le apparenze…

La memoria si sovrappone, si stratifica, come Napoli.
Penso a una mappa da offrire al lettore e mi accorgo che la questione principale, una questione che chi visita Napoli per la prima volta forse avverte solo in parte, è che è possibile considerare planimetrie orizzontali, razionali, circoscritte come per molte altre città europee, anche antiche, anche magnifiche.
Napoli è composta di strati, piani spesso non comunicanti…

Ci voleva una singolare casa editrice friulana di qualità – Bottega Errante edizioni – per leggere un gran libro su Napoli? Sì. Con la complicità di una grandissima autrice partenopea, Antonella Cilento. Anzi, per chi non lo sapesse, Antonella Cilento è una delle maggiori penne di tutta Italia. Ripescate Lisario o il piacere infinito delle donne, pubblicato da Mondadori. Sarà sufficiente a comprendere tutto. Il sole non bagna Napoli (173 pagine, 17 euro) riecheggia nel titolo, ovviamente, una delle più famose opere di Anna Maria Ortese.

Far luce sull’oscurità

La città di tanti e variegati echi letterari, nelle pagine di Antonella Cilento, è un caleidoscopio di ombre e male, di morte e ossa, di storia e cultura, di sguardi e di dettagli, terra immaginata e trasfigurata da tanti scrittori e artisti (noti e meno noti, in certi casi dimenticati), raccontata oltre le apparenze, in profondità che adesso sono meno incomprensibili e non solo dal punto di vista storico. La Napoli sfuggente e ingannatrice di sempre, forse, d’ora in poi, lo sarà un po’ meno: le pagine di Antonella Cilento fanno luce su misteri, contraddizioni, angoli incomprensibili, fanno luce, per paradosso, dopo un problema fisico dell’autrice, un momentaneo distacco di retina. Storie, creature fantastiche, spazi già raccontati, ma non con gli occhi nuovi di Antonella Cilento. Un libro che è un miracolo di leggende e miti, suggestioni e citazioni (Dumas, Serao, Di Giacomo, De Filippo, Piovene, ma anche Ramondino, Montesano, Franchini e, ovviamente, Ortese), senza cartoline già viste, di tante sfaccettate prospettive.

 

Città senza tempo e senza vulgate

Contrapposta a quella di oggi – «una battaglia quotidiana» – la Napoli senza tempo, del sottosuolo e dei vicoli, di cui si legge in questo volume speciale e inclassificabile, è un viaggio sempre nuovo concesso a quanti sono abbagliati e annebbiati da vulgate. Lasciate sbiadire nella memoria la città delle fiction e scoprite la Napoli di monacelli e diavoli zoppi che abitano sotto il Vesuvio, di catacombe e cimiteri, della tomba di Virgilio, quella di palazzo Spinelli, set di film mitici. Scegliere questo libro significa desiderare un viaggio diverso, imprevisto e improvviso in una delle più inflazionate città dell’immaginario mondiale. Un’occasione da non sprecare.

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