“Sonata per gamberi rossi” ed “Edizione straordinaria” arricchiscono la serie di gialli scritti dal palermitano Dario La Rosa, che hanno come protagonista Iachino Bavetta, investigatore sui generis ma di grande umanità, e una pletora di personaggi sopra le righe. Storie leggere che non sono puro intrattenimento, ma fanno riflettere
Non necessariamente o particolarmente forte, ma sono un lettore onnivoro e spudorato. E quando mi appassiona un autore, un periodo storico, uno scenario narrativo o un personaggio, riesco a stento a trattenere l’entusiasmo. E allora torno a scrivere di Iachino Bavetta (qui altri articoli che lo riguardano), detective sui generis nato dalla penna del palermitano Dario La Rosa, che ha fatto incetta di premi e menzioni, e si sta togliendo belle soddisfazioni, sognando la chiamata di un editore che abbia fiuto e coraggio. La leggerezza delle sue storie non si risolve in intrattenimento. Col sorriso il protagonista di queste storie ci porta sempre dalle parti della giustizia. E il suo demiurgo, Dario la Rosa, lo fa con una scioltezza narrativa invidiabile e con una formula collaudata che però non significa ripetitività. Regalando alla sua creatura un’umanità che è la sua dote più grande.
Mistero a Bagheria
Tra le ultime indagini di Iachino Bavetta c’è quella che costituisce Sonata per gamberi rossi. Stavolta l’antieroe di Dario La Rosa e la sua spalla d’eccezione, l’amico Gerlando Guarrasi (entrambi sono giornalisti satirici), finiranno per dovresti destreggiare nella città delle ville, Bagheria. È lì che si consuma la morte violenta di una giovane avvenente donna. Il tempismo non è uno degli alleati migliori di Iachino e il suo cagnolino, il bassotto Arturo, andando dietro alcune macchie di sangue, finirà per coinvolgerlo nell’ennesimo mistero da sbrogliare. Buon cibo, dialoghi pieni di ironia e saggezza pseudo-popolare, false piste e omertà sono i misteri di questo episodio particolarmente riuscito della serie, alla cui soluzione darà un grande contributo Carmela, la moglie di Iachino, empatica e sensibile, personaggio cresciuto di indagine in indagine.
Il boss si confessa
Un’altra pista da seguire in compagnia di Iachino Bavetta è, fin qui, l’ultimo titolo della serie, Edizione straordinaria. Il racconto è incalzante, brillante, strappa sorrisi ma fa riflettere. Stavolta c’è di mezzo un boss, Pietrino Lo Bue, detto Panebianco, che, congedatosi dalla prigione concede un’intervista esclusiva a Iachìno e Gerlando; il criminale, che lava spesso le mani e si scaglia con chi fa soldi con lo spaccio degli stupefacenti, sembra lontano da certe ataviche figure di Cosa nostra e, a suo modo, mostra integrità. La giornata è di quelle da cerchiare in rosso sul calendario, perché si susseguono anche le pessime notizie: qualcuno ruba l’auto d’epoca di Iachino, una Cinquecento, ma soprattutto la cronaca incalza e irrompe, vengono resi pubblici due delitti efferati, una violenza sessuale di gruppo e il sequestro della figlia di un viceministro. I risvolti? Tutti da scoprire. Porteranno anche a un’edizione straordinaria del giornale satirico di Iachino e Gerlando, “U Lapino”. Chi ancora non si è lasciato sorprendere dalla prosa effervescente di Dario La Rosa, si procuri questi e gli altri episodi della serie.
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