I “sette libri per l’estate” di… Luisa Rigamonti

Grazie alle traduzioni firmate da Luisa Rigamonti è stato possibile leggere in Italia la grande trilogia di Jean Diwo (ne abbiamo scritto qui, qui e qui). Amante dei grandi classici della letteratura francese e inglese, Luisa Rigamonti suggerisce romanzi più recenti, alcuni dei quali hanno come protagonisti libri, scrittori e la Storia. Nuova puntata della nostra rubrica più amata (qui tutte le puntate precedenti)

“Il libraio di Kabul” di Asne Seierstad (Rizzoli), traduzione di Giovanna Paterniti

L’autrice, una giovane reporter norvegese, racconta la sua reale esperienza a Kabul, dove rimane nella casa del libraio Sultan per quasi un anno. Durante la sua permanenza, impara a conoscere lui, la sua famiglia e il modo in cui cercano di sopravvivere al regime talebano e si rende conto che la loro storia è quella dell’intero popolo afghano che prova a risollevarsi dopo la guerra. Inizialmente, le situazioni di cui la giornalista è testimone (le condizioni di vita, le privazioni, i sogni infranti, le ingiustizie perpetrate soprattutto nei confronti delle donne) appaiono irreali ai suoi occhi di occidentale, ma poi la spingono a smettere di dare molte cose per scontate e ad ammirare la capacità degli afghani di continuare ad andare avanti.

Kabul

“Shantaram” di Gregory David Roberts (Neri Pozza), traduzione di Vincenzo Mingiardi

Come si fa a riscattarsi dopo anni di dipendenza dalla droga e di rapine a mano armata per procurarsi i soldi necessari a comprarla? Come si fa a cambiare vita dopo essere evasi di prigione per sfuggire a percosse e persecuzioni continue? Sarà sufficiente fuggire in India e mescolarsi alla sua gente? Basterà farsi dei nuovi amici e innamorarsi di nuovo? Saranno amici veri o traditori? Sarà possibile aiutare le persone in difficoltà senza scendere a compromessi? La risposta a queste domande è nelle mille ma brevissime pagine intrise di poesia, filosofia e amore per la vita di Shantaram e nelle vicende realmente vissute da Lin e dagli altri protagonisti, ai quali non si vorrebbe mai dover dire addio.

Shantaram

“Il soldato perduto” di Gilles Marchand (Neri Pozza), traduzione di Sonia Folin

1925, Parigi. Un reduce della Grande Guerra viene ingaggiato dai parenti dei soldati che non sono tornati dai campi di battaglia per andare a cercarli. In guerra lui ha perso una mano, ma c’è chi ha perso padri, fratelli e figli. La sua mutilazione gli ha impedito di continuare a combattere e la ricerca dei “soldati perduti” è il suo tentativo di fare i conti col senso di colpa per essere riuscito a sopravvivere e tornare a casa. In particolare, cercare un soldato di nome Émile risveglia dolori ma anche speranze e amori. Le vicende reali si intrecciano con la fantasia delle leggende nate per dimenticare le brutture della guerra. È difficile parlare della crudezza di un conflitto con una nota poetica, ma Marchand ci riesce perfettamente.

“L’uomo che portava a spasso i libri” di Carsten Henn (Giunti), traduzione di Roberta Zuppet

L’anziano libraio Carl Kollhoff consegna ogni sera a domicilio i libri a un gruppo ristretto di clienti che per svariati motivi non si possono recare personalmente in negozio ad acquistarli. Un giorno, lungo il tragitto, gli si affianca una bambina di circa dieci anni di nome Schascha, che non desidera altro che accompagnarlo nel suo giro di consegne. Grazie a lei, i clienti iniziano a ricevere libri diversi da quelli che avevano sempre ordinato, storie che finalmente rispecchiano i loro veri desideri e i loro sogni, perché “si dice che i libri trovino i loro lettori, ma a volte hanno bisogno di qualcuno che indichi loro la strada”. Da quel momento il libraio si trova coinvolto nella vita dei suoi clienti, col desiderio di aiutarli e vederli felici. Sono i libri che creano legami, forniscono opportunità, ridanno speranza.

libri

“Charles Dickens, una vita in lettere”, 2 volumi a cura di Laura Bartoli (ABEditore)

Questo inestimabile lavoro di raccolta di lettere inedite, attraverso le quali si snoda la ricostruzione della biografia dello scrittore, ci permette di conoscere la vita privata e pubblica del grande Charles Dickens, coi suoi pregi e i suoi difetti, senza veli. La raccolta è suddivisa in due volumi. Se nel primo seguiamo Dickens fino al grande successo di David Copperfield e lo ritroviamo giovane e appassionato, attento alla propria immagine ma anche alla propria famiglia, nel secondo lo scrittore pare voler guardare agli amori, ai luoghi e ai fatti del passato con uno sguardo differente, più disincantato.

Dickens

“Il contrabbandiere di libri” di Pietro Berra (Tipografia Helvetica)

Dopo aver preso parte ai moti del 1848, il comasco Luigi Dottesio continua a lavorare per l’indipendenza italiana contrabbandando libri vietati dagli Austriaci che vengono stampati in Svizzera. Mazzini li definisce “l’arma più potente” a disposizione dei patrioti e Dottesio viene impiccato proprio per averli diffusi. Di lui, che potremmo considerare un martire della libertà di stampa, il romanzo mette in luce la grande importanza che attribuiva alla cultura e all’istruzione e la relazione molto moderna che lo legava alla patriota Giuseppina Bonizzoni, una donna più grande di lui e di un ceto sociale ben più elevato del suo, vedova e madre di sei figli. Grazie a questo romanzo, il Risorgimento cessa di essere l’insieme di date, battaglie e conquiste che si studiano sui libri di scuola e ci si presenta come momento che precorre la nascita della società contemporanea, vissuto da persone in carne e ossa.

tipografia

“Nel furor delle tempeste. Breve vita di Vincenzo Bellini” di Luigi La Rosa (Piemme)

Il romanzo ripercorre la vita del compositore Vincenzo Bellini, dalla città natale di Catania fino a Parigi passando per Napoli, Milano e Venezia, e ricrea un interessante spaccato dell’ambiente della lirica di quei tempi. Mentre raccoglie grandi successi e qualche delusione, l’autore della Norma ci viene presentato nella sua umanità, con le sue fragilità, i suoi dubbi, le sue incertezze. Pur disorientato da gelosie e difficoltà e in balia di relazioni complicate, viene sempre sospinto dalla grande passione per la musica che lo accompagna sin da quando era bambino e non lo abbandona mai per tutta la durata della sua breve esistenza.

furor

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