Studentessa in un piccolo centro della provincia americana, Candy è trascinata da una gigantesca onda in un arcipelago fantastico. È la miccia di “Abarat”, primo romanzo della serie del mitico Clive Barker, fantasy dark di grande successo, che potrebbe diventare un film Disney. Si contrappongono bene e male, attraverso gli innumerevoli incontri che toccano alla ragazza…
«Se mi scusate, vado a seppellire Squiller nel bosco. È stato un piacere conoscerla, Mr Pixler. E quanto a lei…» e guardò Birch «tutt’altro che un piacere».
«Be’, questo si chiama parlar chiaro» disse Pixler.
«Parliamo chiaro, in Minnesota»
«Minnesota?» fece Birch. «Che isola è?»
«Il Minnesota non è ad Abarat, Birch» replicò Pixler.
«Volete dire…»
«Sì» disse Pixler. «Il Minnesota è nell’Altromondo».
L’Altromondo è il nostro mondo. Quella che parla chiaro è Candy Quachenbush, studentessa che viveva in una comunissima cittadina statunitense, annoiata dal presente e desiderosa di sapere qualcosa in più del futuro. Abarat potrebbe essere quel futuro, è un arcipelago di ventiquattro isole più una, in cui la ragazza – forte e vulnerabile – si ritrova magicamente catapultata, travolta da una catastrofe naturale, da un’onda gigantesca. Dietro tutto questo c’è una figura leggendaria, il britannico Clive Barker, scrittore, anche di graphic novel, illustratore, sceneggiatore, regista, artista visivo. Uno dei più famosi e iconici figli di Liverpool, che ha lasciato il segno in tanti campi. È una meraviglia che lettori giovani e non possano riappropriarsi di uno dei tanti mondi che ha creato, ovvero quello della pentalogia (ma solo i primi tre titoli sono stati pubblicati finora) che inizia con Abarat (334 pagine, 12,90 euro), di nuovo in libreria grazie all’editore Fanucci, mentre tra i remainders le vecchie edizioni Sonzogno stavano diventando pezzi da collezione. Di quelle vecchie edizioni è stata recuperata la traduzione di Beatrice Masini. E questo volume sarà subito seguito in libreria dagli altri due della serie, Abarat. Giorni di magia, notti di guerra e Abarat. Assoluta mezzanotte
Luce contro buio
Abarat è un fantasy piuttosto dark, di grande successo nei paesi angloamericani (la Disney ha speso milioni di dollari per assicurarsi i diritti cinematografici e dar vita anche ad alcuni parchi tematici), di strepitosa immaginazione, in cui si confrontano, of course, luce e buio, bene e male. Ognuna delle ventiquattro isole è cristallizzata in un’ora del giorno o della notte, nella venticinquesima le leggi della fisica non esistono. L’adolescente e spirito libero Candy è chiamata a essere, suo malgrado, un’eroina. A cominciare dall’improvvisa catastrofe marina (il mare nel Minnesota?) che le sconvolge la vita.
Più di una stupida turista
Eppure a Candy sembra d’essere già stata lì, dove incontra uomini di fango, draghi, insetti meccanici. Le sue avventure procedono inesauribili, i capitoli si susseguono visionari e imprevedibili, fra personaggi bizzarri, minacciosi antagonisti, scoperte che lasciano a bocca aperta, anche se la protagonista prova a restare quanto più imperturbabile è possibile. Insomma, dietro questa bella e accattivante copertina ci sono scontri epici, mondi soprannaturali, e un viaggio che cambia profondamente una ragazzina. Ancora a una cinquantina di pagine dalla fine, mentre cerca di ricomporre il puzzle di tutto quello che ha vissuto col cuore in gola e gli occhi spalancati, Candy chiede: «Se davvero ho uno scopo qui, voglio dire, se sono qualcosa di più di una stupida turista, allora potete aiutarmi a capire quale è questo scopo?». Un romanzo, quello di Clive Barker, da bere furiosamente per attendere la sorgente dei due sequel già annunciati.
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