Un macabro ritrovamento, una vedova algida e di gran fascino, misteri che si susseguono, senza logica e con conseguenze inaspettate. “Attraverso la notte” di William Sloane è un classico atipico, che amalgama generi e stili, sulla solitudine e il vuoto con cui fanno i conti le nostre esistenze
Stili e generi sono paletti che non si addicono a uno scrittore magnifico nel contaminare: William Sloane, morto nel 1974 a 68 anni, statunitense originario del Massachussetts, dirigente editoriale ed editore prima che scrittore, da qualche anno rilanciato, anche grazie all’apprezzamento del maestro Stephen King. È proprio il Re a firmare l’introduzione a un titolo importante che torna nelle librerie italiane, dopo una prima edizione vecchia di decenni, edita all’inizio degli anni Sessanta da Longanesi con un altro titolo. Adesso, con grande coraggio, è Adelphi a dare spazio ad Attraverso la notte (279 pagine, 19 euro), titolo decisamente più conforme, più adeguato, rispetto a Tu sei una malattia della prima edizione italiana.
Potrebbe essere la donna più bella del mondo
C’è giallo ed inquietudine, fantascienza e stupore, emozioni forti che tengono i lettori all’erta, in questo romanzo (nato inizialmente come testo teatrale) di William Sloane, la cui traduzione è curata da Gianni Pannofino. C’è una donna senza età, incantevole, algida e misteriosa, Selena («Secondo alcuni, in effetti, potrebbe anche essere la donna più bella del mondo»), vedeva del professore di astronomia LeNormand, morto carbonizzato in una notte del 1936, e in precedenza sposata con un altro uomo. Una scomparsa violenta carica di molti interrogativi, di aspetti anche difficili da spiegare, su tutti il motivo per cui le fiamme che ne hanno consumato il corpo, hanno invece risparmiato i vestiti. Bark e Jerry (figlio del primo marito di Selena), che hanno rinvenuto il corpo di LeNormand, si sono fatti un’idea opposta a proposito di Selena: tanto Bark è sospettoso e non la regge, quanto Jerry se n’è subito invaghito…
Uno scrittore e tante etichette fuori bersaglio
Di più non è il caso di aggiungere sulla storia che si dipana, senza necessariamente affidarsi alla logica o alla razionalità, grazie a una scrittura accurata con dialoghi davvero ben fatti, mai artificiosi. L’atmosfera horror è ben delineata da Willliam Sloane, con mano saggia e sicura, anche con ironia; e il personaggio di Selena è carico di ambiguità, nasconde tanto, non è quel che sembra probabilmente, forse non è nemmeno di questo mondo. Misteri e segreti si susseguono, con esperienze «estranee alla vita di tutti i giorni», e con conseguenze davvero inaspettate. Facendo venire a galla la solitudine e il vuoto con cui fanno i conti le nostre vite. Quella di William Sloane è tutt’altro che letteratura a buon mercato, è una delle tante etichette che mancano il bersaglio. Fantascienza, horror, noir sono amalgamati così bene da stupire. Quasi cent’anni fa un autore tutt’altro che prolifico (ha all’attivo solo un altro romanzo) era capace di tenere assieme tante anime in una storia magnetica, risultando credibile e interessante, con un linguaggio sciolto e una misura da classico. Chapeau.
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