“Rileggere il mio primo libro è stato un colpo, sono rimasta affascinata dalla scrittrice che ero agli esordi”, confessa Carola Susani in questa videointervista che ruota attorno alla riedizione de “Il libro di Teresa”, suo romanzo d’esordio. “Tra i miei primi modelli altissimi c’era anche Elsa Morante, mia madre mi leggeva La Storia prima di andare a dormire. A Palermo mi sono formata grazie ad amici e maestri…”
Carola Susani, veneta ma siciliana d’adozione, è tornata in libreria grazie a una felice intuizione di Christian Raimo e grazie a Marietti 1820, che a circa trent’anni dalla prima edizione ha riportato in libreria il suo romanzo di debutto, Il libro di Teresa (125 pagine, 16,90 euro), pubblicato in origine da Giunti, in una collana di cui si occupava Enzo Siciliano, e adesso di nuovo in commercio, con una postfazione scritta per l’occasione da Chiara Valerio. Libro felicemente inattuale, una cifra distintiva della sua autrice, che è sempre andata per la propria strada. «Rileggere il mio libro in vista della nuova edizione – confessa Carola Susani – è stato un colpo, nel senso l’ho trovato molto potente, mi sono molto affascinata di questa scrittrice che ero, che emergeva così e pubblicava questo suo primo libro, e come sempre capita per i primi libri dentro c’era tutto un mondo. Oggi sono sicuramente una scrittrice diversa, non per quanto riguarda il tipo di questioni che mi pongo, che sono sempre le stesse, che riguardano lo stare al mondo la vita la morte il bene il male cioè le questioni radicali. Ma quanto al modo di scrivere oggi rispetto ad allora, quando ero densa, ero scabra, oggi cerco di essere più dipanata. Sento una distanza e una prossimità, come penso sia naturale…».
Nel retroterra biografico e letterario di Carola Susani (qui abbiamo scritto del suo La prima vita di Italo Orlando) e del suo esordio i modelli sono altissimi, le Sacre Scritture, i grandi russi, Elsa Morante. Ovvero le sue prime letture da bambina, i primi approcci al mondo dei libri, solo sucessivamente scoprì la letteratura per l’infanzia. «Mio padre – spiega – aveva lasciato il cattolicesimo da poco e si era portato dietro la Bibbia, il Vangelo e un’idea altissima della fede, era un lettore di Simon Weil. Contemporaneamente avevamo una biblioteca dove non esistevano libri per bambini, per cui io, sin da piccolissima, mi sono ritrovata capendo o non capendo, a leggere, da giovanissima, libri di un certo peso, Tolstoj, Anne Frank, Elsa Morante, mia madre mi leggeva La Storia, quando avevo nove anni, prima di andare a dormire…».
Carola Susani (qui alcuni suoi consigli di lettura sul nostro canale YouTube) ha presentato Il libro di Teresa a Palermo, nell’ambito di Marina di Libri, e il capoluogo siciliano per lei non è un luogo come tutti gli altri. Ha vissuto a Palermo, la sua famiglia d’origine raggiunse Danilo Dolci in Sicilia, e a Palermo si è formata, anche come scrittrice. Con compagni di viaggio d’eccezione, da Francesco Gambaro a Gaetano Testa, a Michele Perriera. «Gambaro è stato per me – ricorda Carola Susani – amico, fratello maggiore, maestro, le cui parole sono esilaranti, potentissime e indimenticabili per me. Lui, Gaetano Testa, Michele Perriera sono stati una palestra. A Palermo ho forgiato la mia voce in tutti i sensi…».
Qui la videointervista integrale, buona visione
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