Rischia di lasciare interdetti ma alla fine conquista “Errore 404” del poliedrico Sacha Naspini. Una trama tutt’altro che semplice e scontata, una surreale vicenda che sconcerta, protagonista un uomo accusato di aggressione e stupro che, grazie al cibo, riesce a tornare nel passato e a modificare il futuro…
È particolarmente audace e rischiosa la sfida che Sacha Naspini lancia a se stesso e al lettore, specie al lettore più affezionato ai tanti territori che ha percorso con la sua scrittura. Autore di tanti romanzi felici, spesso sullo sfondo della Maremma, che sono stati tradotti in molte lingue, Sacha Naspini stavolta si cimenta in una distopia tutt’altro che semplice e scontata. È Errore 404 (197 pagine, 18 euro) la sua prova più recente, come sempre pubblicata dalle edizioni e/o, che da poco hanno riproposto parecchi suoi libri in una graficamente affascinante uniform edition.
Cibo nel passato, presente sempre diverso
Può perfino sconcertare il racconto attorno a cui ruota questo libro, perché a tratti si fa fatica a capire, perché i paradossi si sprecano. L’esempio più clamoroso? Il protagonista, Andrea Arcadi, assaggiando un cibo (o anche assaporando ogni bacio con la moglie) riesce a tornare indietro nel tempo, tornando a quando per la prima volta l’ha mangiato; di più, tornando nel passato è capace di modificarlo e di cambiare corso alla propria esistenza, tornando ogni volta a un presente diverso. Il cibo, insomma, può essere motivo di sofferenza, come di benessere. Ma non è semplice questione di papille gustative. Andrea Arcadi è un uomo di successo, con una famiglia splendida, ma viene arrestato, con l’accusa di aver aggredito e tentato di stuprare Sonia Trevisan, una ex compagna di scuola, che non vedeva da decenni. Interrogato da chi porta avanti l’inchiesta, però, Andrea Arcadi praticamente delira come un matto, rispondendo in modo confuso, indecifrabile, spesso inverosimile, raccontando un flusso di eventi senza capo né coda.
Frastornati, conquistati
Un effetto immediato è un continuo ripetersi di colpi di scena con cui ci si confronta, da lettori. Un movimento tellurico, quello con cui si fa i conti, mai fine a se stesso, e sempre raccontato con stile, con una scrittura che trascina. Quel che inizialmente può lasciare interdetti, alla fine conquista. E così questa storia, ambientata a Roma, ma che potrebbe svolgersi in qualunque metropoli, che alterna prima e terza persona, con un serrato andirivieni temporale, e che finisce per svolgersi momento per momento, mentre viene letto, colpisce quel che vuol colpire, colpisce l’immaginario di occhi stanchi di leggere spesso storie tutte uguali. Ecco, se cominciano ad annoiarvi romanzi che, dopo venti pagine, avete capito in fretta dove andranno a parare, con Errore 404 di Sacha Naspini, questo non accadrà. Magari sarete frastornati e perduti, prima di ritrovarvi, ma ne varrà la pena.
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