Eleonora Lombardo, a cosa rinunciare per un mondo migliore?

Una lingua in cui nulla è superfluo, una trama accattivante e solida, uno sguardo a un futuro non distante e un pensiero rivolto alle prossime generazioni. C’è tutto questo nel secondo romanzo di Eleonora Lombardo, “Sea Paradise”. Protagoniste due anziane amiche a bordo di una nave da crociera, capace di soddisfare vizi e desideri, di accompagnarle alla fine…

Imagine there’s no countries/ It isn’t hard to do/ Nothing to kill or die for/ And no religion too/ Imagine all the people/ Living life in peace… Imagine no possessions/ I wonder if you can/ No need for greed or hunger/ A brotherhood of man/ Imagine all the people/ Sharing all the world…

John Lennon ha segnato un’epoca con la sua canzone più iconica. Ha provato ad immaginare un mondo migliore, fatto di rispetto per l’ambiente, per la vita, per la diversità, per l’altro. Oggi diremmo un mondo solidale ed ecosostenibile. John Lennon era un sognatore e con il suo genio ha contribuito ad una rivoluzione culturale in cui i giovani dell’epoca hanno avuto un ruolo cruciale. Annie Ernaux ne Gli anni (ne abbiamo scritto qui) rende meravigliosamente omaggio a quell’atmosfera magica, visionaria, dove parole come amore o libertà non erano ancora state svuotate di significato, banalizzate, mortificate: la loro cifra era fatta di gesti, di scelte, a volte anche dolorose. Oggi, da più parti, si avverte la necessità di una nuova rivoluzione culturale per salvare un mondo che sembra andare velocemente a scatafascio. I giovani, i giovani… dove sono i giovani? Cosa fanno i giovani? Sono esclusi, forse disillusi e privi di nerbo. Forse. Sicuramente sono poco considerati dagli adulti e dal potere. Come lo erano i giovani del ’68 dai “loro” adulti, uomini e donne sopravvissuti tra stenti e fame ad una guerra terribile che aveva distrutto il loro mondo, creando i presupposti per quello che sarebbe stato edificato sulle macerie delle loro certezze ormai antiquate.

Due amiche e una crociera

In un recente articolo pubblicato da Internazionale, Regina Rini sostiene che le idee dei giovani manifestanti sono destinate ad autoavverarsi. E a supporto del suo ragionamento porta diversi esempi. “Dalla loro parte – scrive la Rini – hanno sia l’etica che gli abbiamo insegnato che l’entusiasmo di sperimentare”. Il nodo della questione è proprio l’etica che gli abbiamo insegnato, quindi la nostra etica, quella imperante, quella che emerge oggi e si riflette nei fatti e nella politica, in Italia e non solo. Guardandoci attorno, non c’è di che essere ottimisti. Se il parametro è l’etica dei genitori, i figli dei nostri figli sono nei guai.

Eleonora Lombardo si è spinta con l’immaginazione in un futuro non distantissimo da noi. Il suo secondo romanzo (del primo avevamo scritto qui), edito da Sellerio,  si intitola Sea Paradise (284 pagine, 16 euro). Le protagoniste sono due donne anziane, due amiche intime, che decidono di salire su una nave da crociera – la Sea Paradise, appunto – capace di esaudire ogni desiderio della carne e dello spirito, di assecondare ogni virtù, di soddisfare ogni vizio, di accompagnarle alla fine. Ma per godere della travolgente esperienza bisogna firmare un protocollo:

Se avete scelto di aderire al Protocollo Sea Paradise è perché avete già compiuto il settantesimo di età… Siete consapevoli che si tratta di una scelta definitiva… Se avete scelto Sea Paradise è perché amate il prossimo… perché credete nel futuro e pensate che sia vostra precisa responsabilità assicurarlo alle prossime generazioni.

Una distopia? Riduttivo

Torniamo al punto, dunque. Il futuro è delle generazioni che verranno: bisogna agire perché i nostri figli e i nostri nipoti possano godere di un mondo più accogliente e sicuro. Bene, giusto. Ma a costo di che cosa? Ed è su questo che si interroga la scrittrice palermitana. A cosa siamo disposti a rinunciare per un mondo migliore?

Il romanzo di Eleonora Lombardo potrebbe essere incasellato nel genere distopico, ma è riduttivo e forse fuorviante: perché non è cupo, non è minaccioso, non è violento, non c’è distruzione. E perché se la cornice semantica (volendo) può essere quella distopica, il contenuto è quantomeno insolito. A tratti sorprendente. Sea Paradise stimola la curiosità del lettore: pagina dopo pagina cresce la voglia di conoscere che mondo hanno costruito i giovani, come sono riusciti a raggiungere l’equilibrio necessario per evitare l’autodistruzione della società digitale, dove sono intervenuti, e soprattutto, a cosa hanno rinunciato. La crociera di Stato è un (riuscito) escamotage narrativo di orwelliana ispirazione. Elvira e Amanda, le due protagoniste, sono “ex giovani” che hanno partecipato all’epocale cambiamento e ora – superato il settantesimo anno di vita, diventate improduttive per la società che hanno contribuito a plasmare – sono chiamate alla scelta definitiva, al fatale sacrificio.

L’amore per la vita

Il lavoro di Eleonora Lombardo si articola su più piani, sostenuto da una trama accattivante e solida, il cui lo stile efficace risulta sempre al servizio della causa e mai fine a sé stesso. Il pregio della lingua utilizzata risiede nell’assenza di superfluo. Il suo è un viaggio in mare aperto il cui condottiero non è il furbastro e trionfante (nell’immaginario collettivo occidentale) Ulisse, ma il Pelìde Achille, eroe dell’integrità morale e della coerenza, a cui l’autrice dedica simbolicamente l’opera. Un viaggio che conduce nell’intimo, che mette a nudo l’amore primordiale, l’amore per la vita stessa. Un viaggio solo apparentemente placido, che facendo leva su una ribellione interiore, approderà alla tenerezza. Non quella tenerezza che suscita il vagito di un neonato e che profuma di gioia e speranza, ovvero di futuro. Ma quella tenerezza che scaturisce dallo sguardo implorante di un anziano dal volto stanco e rugoso, che ha vissuto, amato e sofferto. E che ora, al fresco di una sera primaverile, seduto in terrazza su una vecchia poltrona in vimini con uno scialle poggiato sulle gambe infreddolite, ti tiene stretta la mano, perché egli vuole continuare a raccontare, a sorridere, a stupirsi e a guardare il mare e l’orizzonte. Ancora un giorno, ancora un’ora, ancora un attimo.

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