Rifugge, come sempre, l’omologazione Demetrio Paolin, anche nel romanzo breve “Il bisogno e la necessità”. In una Torino livida e per certi versi soprannaturale, un uomo già messo a dura prova e in crisi su vari fronti, fa i conti con le sue cartelle esattoriali non saldate, uno choc
Ci sono scrittori che dopo un’ottantina di paginette (in questo caso sono davvero piccole…) non sanno ancora dove andare, che direzione prendere e soprattutto non sono stati capaci di farlo capire a chi ha compiuto il nobile gesto di prendere e leggere il volume in questione. Prendete, invece, Demetrio Paolin, che si staglia solitario e tirato a lucido fra gli scrittori nostrani, e che in un racconto solo all’apparenza dimesso e di poche pretese, riesce a costruire un mondo, dei sentimenti, delle azioni, di grande coerenza e profondo significato. Chi ha ancora negli occhi la potenza di Anatomia di un profeta (ne abbiamo scritto qui), per Voland, non resterà deluso da questa sua prova successiva che appartiene alla felice iniziativa dei racconti editi da Tetra.
Salute malferma
Come in molti altri titoli della serie anche ne Il bisogno e la necessità (84 pagine, 4 euro), questa ultima prova di Demetrio Paolin (qui un suo consiglio di lettura sul nostro canale YouTube), non c’è traccia alcuna di omologazione: lingua accurata e lirica, dinamiche originali, spunti fuori dagli schemi che si fanno letteratura. Cinquantenne, sindacalista, prima di diventarlo costretto a fare l’operaio nonostante il desiderio di studiare («non ha mai scelto, come quando ha dovuto lasciare la scuola per la fabbrica, perché il nonno è crepato»), Antonio Silieri, ha un matrimonio in crisi (con Luisa, due i figli, Beatrice e Arturo) e un corpo in affanno, per qualche problema di salute, forse lo stesso che ha portato via il nonno omonimo. Si muove in una Torino silenziosa, fredda e trascendentale, e per una volta decide di… decidere.
Vergogna e colpa
L’elemento scatenante di quella che sarà la metamorfosi di Antonio è la scoperta del suo mancato pagamento di alcune cartelle esattoriali. Una vicenda che mette molte cose in discussione nella vita del protagonista. Emozioni, debolezze, paure affiorano. Fare i conti con la vergogna e con la colpa appare inevitabile. L’andamento di questo libro di Demetrio Paolin sa essere magnetico, ammaliante: più che prosaicità, racconta quotidianità, ma elevandola. E c’è qualche vibrazione religiosa, misticheggiante. Un testo da leggere fino in fondo, più che da provare a spiegare.
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