Approda per la prima volta in Italia “Amore proibito”, pubblicato nel 1900, classico del versatile Halit Ziya Uşaklıgil, apripista del romanzo turco contemporaneo. All’ombra di un matrimonio d’interesse fra l’anziano e ricco vedovo Adnan e la giovane e bella Bihter, si insinua un sentimento tra la donna e il nipote del marito…
Il variopinto mosaico della moderna letteratura turca deve tantissimo a uno dei suoi padri nobili, che solo da alcuni mesi è disponibile in lingua italiana, con il suo titolo più memorabile, Amore proibito (402 pagine, 19 euro). Merito della casa editrice Altano, specializzata proprio in cultura e lingua turca, e del traduttore e curatore Cristiano Bedin. In una sessantina d’anni, dagli ultimi decenni dell’Ottocento agli anni Quaranta del Novecento, il versatile Halit Ziya Uşaklıgil (che amava la lingua francese, quella inglese e anche l’italiano), non disdegnando nessun genere, in seno al cosiddetto movimento Nuova Letteratura, ha portato la Turchia nel futuro.
Innovare nella tradizione
Amore proibito, pubblicato per la prima volta nel 1900 e successivamente rivisto nel 1920 e nel 1939, va oltre le convenzioni narrative del tempo, innova nella tradizione, facendo sposare le esperienze letterarie occidentali con quelle turche, è un super classico che al tempo stesso ha un ritmo avvincente e si nutre di sottilissime analisi psicologiche, indagando i mondi interiori dei personaggi. È un’opera per nulla datata, fresca, convincente. In patria è una delle colonne portanti per scrittori, lettori e… telespettatori. Nel senso che il libro più famoso di Halit Ziya Uşaklıgil ha avuto anche più di una trasposizione per il piccolo schermo e una recentissima per il grande.
Due famiglie, passioni e conflitti
Due famiglie, una villa «dipinta di giallo chiaro» sul Bosforo e un sentimento clandestino sono i motori del romanzo, dei suoi ventidue serrati capitoli. Nella Istanbul di fine Ottocento, al crepuscolo dell’impero ottomano, si celebra un matrimonio di spicco nell’agiata borghesia del tempo, tra un ricco vedovo con prole (i figli Nihal e Bülent), Adnan Bey con una donna molto più giovane, l’avvenente Bihter Hanım, istigata dalla madre Firdevs, amante del denaro e del lusso. Saranno nozze tutt’altro che semplici, perché a insinuarsi c’è un nipote di Adnan Bey, Behlül, affascinato dalla zia Bihter. E giù le passioni nascoste, i segreti inconfessabili, le barriere delle convenzioni e dei giudizi. Conflitto subdolo tra i conflitti anche quello fra Bihter e la sua figliastra. Halit Ziya Uşaklıgil, senza giudicare, è abilissimo nel mostrare le emozioni, le paure e i traumi dei suoi individui di carta, tratteggiati vividamente e senza stereotipi, nelle apparenti gioie e reali tragedie. A coronare una lettura che non si molla anche un gran finale. Amore proibito è l’occasione per entrare dalla porta principale nel perimetro della letteratura turca, che non si può limitare ai pochi alfieri contemporanei, ma che ha alle spalle autori e libri di altissimo valore.