Anna Voltaggio, non siamo fatti della stessa sostanza dei sogni

Tredici destini nei racconti pieni di grazia e ferocia de “La nostalgia che avremo di noi” di Anna Voltaggio, debuttante che ha stile e idee da vendere. Una commedia umana in cui fanno capolino la paura della felicità, gli obiettivi non raggiunti, i rimpianti per quel che non è stato, l’assenza di bussole. Un eccellente racconto della contemporaneità

Non siamo fatti della stessa sostanza dei sogni. Quando siamo felici non ci facciamo caso. E il rischio della felicità ci fa paura, ci mette in fuga. Non ci accorgiamo di crepe che ci macerano dentro e un bel giorno, all’improvviso, ci crollano addosso. Abbiamo raggiunto risultati che non ci eravamo prefissi, che non facevano parte del nostro orizzonte, dimenticando quello che volevamo davvero. Siamo protagonisti e comparse. Ce lo ricorda attraverso le storie di nostre sorelle e fratelli ideali, con stile e grazia da vendere, con lingua elegante, anche con ferocia, Anna Voltaggio, che volteggia lieve al ballo dei debuttanti di questa stagione letteraria. Non ci sono astruse sperimentazioni nelle sue pagine, non ci sono passaggi oscuri, ci sono inquietudini e incertezze, quelle accanto a cui nuotano molti di noi, magari con precisi riferimenti anagrafici (i nati negli anni Settanta), con certe storie alle spalle. Siciliana di mare aperto, Anna Voltaggio ha coltivato a lungo la scrittura per sé (lo racconta anche in questa videointervista per il nostro canale YouTube), poi, a partire dal lockdown, ha avuto la forza e la fortuna di scrivere un pugno di storie che sono una piccola commedia umana, racconti i cui protagonisti magari ritornano altrove, come personaggi secondari, in una ragnatela di situazioni e pensieri che fotografano in modo eccellente la contemporaneità.

Figure del disincanto

Il disincanto avvolge il libro della palermitana Anna Voltaggio per Neri PozzaLa nostalgia che avremo di noi (144 pagine, 16 euro) – questo il titolo della raccolta pubblicata poco prima del passaggio di consegne tra la precedente direzione editoriale di Giuseppe Russo e quella attuale, affidata a Giovanni Francesio, ex Mondadori – opera compattissima e ispirata fin dalle prime righe, fin dal primo racconto, ambientato a Palermo (si evince da un particolare), mentre nelle altre storie la definizione spaziale è diversa, sempre da intuire e mai esplicitata. L’equivoco, l’errore, l’imprecisione, il caos, l’incompiutezza serpeggiano in più di una storia, sono un tutt’uno con le vite evocate. Corpo e psiche di queste figure del disincanto si confrontano con la provvisorietà di ogni cosa, con assenze, atti mancati, abbandoni.

Senza serenità, senza disinvoltura

Nella piega di un racconto si legge una mezza frase di un personaggio secondario, che sembra buttata lì e, invece, a leggerla bene, racconta tanto:

Ester vive la vita così integralmente da non sentirla abbastanza.

 

È un libro di mondi interiori e plot accennati. Alle creature di Anna Voltaggio mancano, quando non i genitori, i punti di riferimento, un contesto di idee in cui muoversi con disinvoltura. Sono impacciati, nell’anima. Hanno vuoti, ma nessuna ricetta per colmarli, aspirazioni dissolte. Non hanno tappe da raggiungere, strade da percorrere, immersi in crisi perenni, su vari fronti. A tutti loro manca la tranquillità, a tutti tranne Cartesio, per un congedo spiazzante, protagonista dell’ultimo racconto, l’unico in terza persona, sommelier che perde l’olfatto a causa del Covid-19.

Adulti sospesi

Anna Voltaggio regala un libro di grande onestà intellettuale, narrazioni piene di parole dosate e riflessioni, di desideri sospesi e progetti non andati in porto, di antieroi da adottare o in cui specchiarsi. Sono diventati adulti ed è proprio adesso che si rendono conto e fanno i conti con tutto, anche col futuro sempre più corto. Sensi di colpe, rinunce, slanci affievoliti sono il combustibile delle vite di queste donne e questi uomini, sospesi, tredici destini, quelli di Lucilla, Clara, Leòn, Nina, Vita, Arturo, Lorenzo, Penelope, Ulisse, Verla, Iole, Tommaso e Cartesio

 

Seguici su FacebookTwitterInstagramTelegramWhatsAppThreads e YouTube. Grazie

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *