“Angeli sigillati” di Nina Nocera è un prezioso, mai stucchevole saggio, sul dolore dei bambini nell’opera dell’autore de “I fratelli Karamazov”. Un excursus appassionato, dettagliato ed esaustivo di tutti i piccoli protagonisti e personaggi delle opere di Dostoevskij. Analisi che non resta in superficie, ma rimanda a simbolismi, oltre che a dati biografici ed extraletterari
L’excursus è minuzioso, la voce appassionata, la padronanza della materia totale. E a distanza di parecchi anni dalla prima edizione, una monografia che si rivolge principalmente a specialisti, gode tuttora di vasta considerazione. Il perché è presto spiegato: nell’ambito degli studi di letteratura russa, in cui continua il lavoro di ricerca e specializzazione, la saggista siciliana Nina Nocera ha costruito lentamente e costantemente una meritata fama. Le ferite dell’infanzia, il dolore dei fanciulli e, più in generale le sofferenze degli innocenti (anche quella degli animali), è piuttosto noto, sono una presenza costante in tante delle opere del gigante Dostoevskij. Ed è questo filo rosso a scandire le pregnanti pagine del saggio Angeli sigillati. I bambini e la sofferenza nell’opera di F. M. Dostoevskij (158 pagine, 22 euro), edito da Franco Angeli, con prefazione di Salvatore Lo Bue.
La prevalenza dell’implicito
Mistero dei misteri il dolore dei più piccoli, più della morte, più del male. Dostoevskij prende in carico sulle proprie spalle letterarie questo enorme, sporco, peso del mondo. Per esperienze, letture (i classici francesi e inglesi che vennero prima di lui) convinzioni, speculazioni personali. «La vicinanza dei bambini e la loro connaturata dolcezza – scrive Nina Nocera – furono per l’autore motivo di sollievo dagli affanni e soprattutto oggetto di sempre viva ammirazione». Dalla Nelly, protagonista di Umiliati e offesi, in poi il geniale russo non perderà l’occasione per scrivere di bimbi maltrattati, torturati, vessati, venduti, abusati, uccisi. Prevarrà sempre l’implicito, preferirà sempre le circonlocuzioni a smaccate descrizioni realistiche, ma inequivocabilmente l’autore de I fratelli Karamazov sarà implacabile. Nina Nocera non si ferma in superficie, ma rimanda a precisi simbolismi e a varie connessioni biografiche ed extraletterarie. Meticolose, circostanziate, accurate sono le analisi dei singoli episodi, incastonati nei vari capolavori analizzati.
La difesa dell’infanzia
La difesa dell’infanzia è fra i temi più attuali del pensiero di Dostoevskij, uno di quegli aspetti che ne hanno sancito l’universalità senza tempo. Nina Nocera finisce per fare un ritratto ben più che esaustivo, una bella introduzione a questo e ad altri temi delle opere maggiori e non. Gli “angeli” di cui ha scritto sono senza ali e non spiccheranno mai il volo. Le prove di Giobbe e il martirio del Cristo si intrecciano alle singole analisi proposte in Angeli sigillati, lettura mai messa a rischio da atteggiamenti stucchevoli o accademici di chi ha scritto il libro. Chi vincerà il pregiudizio di ritenerlo dall’orizzonte troppo circoscritto, settoriale, sarà premiato da una lettura che stupisce e arricchisce.
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