Una storia dolce e intensa, raccontata con il consueto stile asciutto e misurato di Maxence Fermine in “Se solo tu mi toccassi il cuore”. Un affascinante restauratore ruba il cuore di Luna, moglie e madre alle prese con una noiosa tranquillità. Un tema delicato e spinoso affrontato con semplicità…
Con Se solo tu mi toccassi il cuore (156 pagine, 16 euro), edito da Bompiani, tradotto da Chiara Lurati, Maxence Fermine ritaglia una storia d’amore molto toccante, con un linguaggio estremamente asciutto e misurato, ma che non toglie assolutamente nulla alla intensità, alla dolcezza e alla follia di una relazione clandestina consumata nel giro di poche settimane, eppure destinata a riverberarsi negli anni a venire.
Oltre lo steccato sicuro
La noiosa tranquillità di Luna, moglie e mamma di tre figli, è spezzata dall’arrivo di un affascinate restauratore che le ruberà il cuore e le concederà una prospettiva diversa e alternativa ad una vita divenuta oramai ripetitiva, prevedibile e priva di acuti. Nonostante gli inevitabili rimorsi verso il marito Antoine, Luna si domanderà se la propria esistenza debba svolgersi dentro lo steccato sicuro di un recinto senza emozioni, oppure aprirsi alle inesauribili forze dei sentimenti ai quali il suo cuore tende.
Tra i doveri e un amore nuovo
Attraverso le pagine di questo diario, si seguiranno le vicende e le paturnie di una quarantacinquenne chiamata, suo malgrado, a dover scegliere tra i doveri e le responsabilità della propria famiglia e le ammalianti visioni di un amore nuovo, mai preventivato, in cui sentirsi davvero amata, apprezzata e libera di essere se stessa. Una narrazione estremamente semplice, oserei dire “light”, affronta un tema delicato e spinoso insieme, in cui tutti sono vittime e ciascuno è carnefice, dove i sentimenti pongono delle condizioni che il cuore comprende, ma che la ragione fatica ad accettare.
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