Un magnetico e fuori dal comune libro per ragazzi: è “La spedizione Doecuru” del giapponese Mato Kusayama, che attinge alla scienza, al folklore e alla mitologia. Protagonisti due dodicenni che finiranno in Perù sulle tracce del Doedicurus, animale preistorico di cui si sa poco o nulla
Non semplice letteratura per l’infanzia. Mettetevi bene in testa che siete di fronte a un libro speciale, fuori dal comune, pensato per i ragazzi, ma che certi adulti ameranno, quelli che non hanno dimenticato cosa significa avere attraversato l’infanzia. La cura editoriale e tipografica è impeccabile, è quella delle edizioni L’ippocampo, più di una garanzia, una sigla che offre volumi appassionanti e raffinati, una felice realtà che nel 2023 ha tagliato i venti anni di attività.
Nom de plume
Gemma assoluta del catalogo delle edizioni L’ippocampo è La spedizione Doecuru (526 pagine, 19,90 euro) del giapponese Mato Kusayama, morto novantasettenne nel 2021. Mato Kusayama era il nom de plume di Masao Kawai, famoso primatologo del Sol Levante, che in tardissima età, cioè a novantaquattro anni, aveva tirato fuori dal cilindro questa storia illustrata da Taiyō Matsumoto, nome di prima grandezza del mondo dei manga, e tradotta in italiano da Fabrizio Ascari e Diego Cucinelli. Un volume magnetico, magnifico, che esalta capitolo dopo capitolo la vena fantastica, che pesca anche nella mitologia e nel folklore nipponici, ma lascia più che intuire la formazione scientifica e le conoscenze vaste, in ambito naturalistico, dell’autore.
Il corvo a tre zampe e una lettera
Due adolescenti sono protagonisti de La spedizione Doecuru. Sayuri e Ryuji hanno dodici anni, entrambi (non più bambini, non ancora ragazzi) hanno concluso un ciclo di studi e sembrano destinati, per motivi economici, a non proseguire, cioè dovranno trovarsi un lavoro. Sono orfani di madre e si preparano a mettere le spalle l’infanzia e l’assoluta mancanza di responsabilità. In questa fase cruciale dell’esistenza del ragazzo e della ragazza la loro vita compie una svolta imprevista. Impegnati in una “battuta” di pesca e in uno scambio di chiacchiere a proposito del loro futuro, Sayuri e Ryuji ricevono la visita di un corvo a tre zampe, Taketsuno. L’uccello li sbalordisce, chiamandoli per nome e consegnando loro una lettera in cui li invita a prendere un treno per partecipare a un banchetto in loro onore. Il mittente del biglietto è un certo Padre Kaze («… è gentile e ci racconta sempre tante storie divertenti. Non lo vediamo da un pezzo, ma visto che sa parlare agli animali, per lui è facile chiedere nostre notizie ai passeri e ai corvi»).
Avventura a ostacoli
In un crescendo di dialoghi e di avventure, a partire da questo episodio Mato Kusayama imbastisce una storia assolutamente irresistibile – a cui prestare molta attenzione per i tanti personaggi e i vari snodi narrativi – in cui i giovanissimi proveranno emozioni fortissime, coltiveranno desideri, troveranno in loro stessi il coraggio per affrontare tante difficoltà. Padre Kaze, una sorta d’eremita che, come pochi, conosce gli animali e in generale la natura, sembra nascondere in filigrana l’autore. E lui propone una missione a Ryuji e Sayuri, un viaggio che li condurrà in Perù, sulle tracce del Doedicurus, animale preistorico di cui si sa poco o nulla e che apparentemente è scomparso da anni. L’impresa si rivelerà piena di ostacoli e bizzarrie, desideri e pericoli, fra territori selvaggi e volpi che guidano autobus – non i soli animali in possesso di doti straordinarie. Amicizia, sogni da realizzare, sentimenti di rivalsa: i messaggi di queste pagine sono molteplici e positivi. Mettersi in viaggio con Sayuri e Ryuji è una grande idea e non ve ne pentirete.
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