Una delle due anime – l’altra è Alice Pisu, qui il suo contributo – della libreria “Diari di bordo” di Parma consiglia sette titoli di editori rigorosamente indipendenti, di autori italiani e non, quasi tutti contemporanei, tranne un grande classico statunitense. Una lista irresistibile, quella di Antonello Saiz, che arricchisce la nostra rubrica più amata (qui tutte le altre puntate)
“Le Città di Carta” di Dominique Fortier (Alter Ego Edizioni), traduzione di Camilla Diez
Partendo dai luoghi in cui l’autrice ha vissuto, viene tratteggiata l’inusuale biografia di una delle più grandi voci poetiche di tutti i tempi: Emily Dickinson.
“Inusuale” perché non si racconta solo della poetessa statunitense, ma si finisce per fare un vero e proprio viaggio intorno a sé, ponendosi alla fine interrogativi profondi sul difficile mestiere di scrivere e anche sul come possa essere complicato avere una incredibile capacità immaginifica, allora come pure di questi tempi. L’autrice canadese ci porta nelle stanze che Emily ha abitato, come la casa di Amherst, Massachusetts, piccolo borgo rurale vicino Boston. Ed è nella camera da letto di questa villa che la Dickinson decide di vivere di interiorità scrivendo le sue 1.800 poesie. Della sua vita non sappiamo molto: “L’abisso non ha biografi” scrisse in una lettera. Ma la Fortier, in un modo del tutto originale, prova a costruire intorno a poche notizie tutto un mondo, raccontando molto dei luoghi in generale, di quelli amati e di quelli che si sono abitati. Ma racconta soprattutto dei luoghi e delle case che hanno abitato noi.
“La Sindrome di Ræbenson” di Giuseppe Quaranta (Blu Atlantide)
Un romanzo d’esordio che racconta molto dell’essere umano: affascinante ed erudito, complesso e particolare nella struttura, e coinvolgente nella scrittura per il lettore. Un testo difficilmente classificabile, come di difficile catalogazione è la particolare sindrome sconosciuta che viene indagata. Un viaggio nella mente con profonde riflessioni filosofiche sulla condizione di immortalità che colpisce chi è affetto da questo disturbo neuropsichiatrico. Realtà e finzione, memoria e ricordo, vita e morte, confusione identitaria tra passato e presente: sono questi i temi che fanno da tramatura al romanzo in uno straordinario gioco letterario a incastro. Notevole anche il nutrito apparato di documentazione fotografica che sembra quasi voler condurre il lettore alla convinzione di essere tra le pagine di un saggio.
“La Conca Buia” di Claudio Morandini (Nottetempo)
Ancora una volta a fare da sfondo a un romanzo di Claudio Morandini è la montagna con le aspre contraddizioni che la caratterizzano. Una fiaba per adulti allucinante che vede la conca buia di una montagna e le vallate e frazioni di un comune policentrico teatro di una storia amara di famiglia. L’ipocrisia della politica, la crudele disonestà e la cattiveria spregiudicata dei due protagonisti, padre e figlio, vengono raccontate in un crescendo serrato dove non mancano le improvvise trovate geniali e una pungente e irresistibile ironia. Il tutto condito da un sapiente uso del linguaggio, preciso e calibrato, che fa di questo romanzo il mio preferito del 2023.
“Un bacio prima di morire” di Ira Levin (Sur), traduzione di Daniela De Lorenzo
Una perfetta trama «hitchcockiana» per il romanzo d’esordio dell’autore di Rosemary’s Baby e I ragazzi venuti dal Brasile. Un raffinato giallo sui generis, dove la bella scrittura la fa da padrona e il grande talento di un maestro della suspence viene arricchito da brillanti stratagemmi nella narrazione dei destini di una ricca famiglia newyorkese e di un pericoloso arrampicatore sociale. Un classico, introvabile fino a pochi anni fa, che grazie all’eccellente operazione di recupero dell’edizioni Sur è tornato a brilllare tra i nostri scaffali.
“L’amante di Chopin” di Rita Charbonnier (Marcos y Marcos)
L’amante di Chopin racconta la relazione tempestosa e fertile che legò Fryderyk Chopin a George Sand. Un libro per lettori di romanzi storici con una donna forte e rivoluzionaria come protagonista. Un viaggio alla scoperta della famosissima scrittrice controcorrente George Sand, leggenda vivente di metà ottocento, e della sua storia d’amore con Chopin, il poeta del pianoforte e il talentuoso compositore, dotato di un sensibilità ineguagliabile.
Il loro incontro avviene a Parigi per poi proseguire nel cuore della campagna francese, a Nohant, e al centro del Mediterraneo, tra Provenza e Maiorca. Una lettura appassionante e una profonda riflessione sulla genialità e le conseguenze dell’amore, dove l’accurata ricostruzione storica dei fatti si mescola con eleganza alla fantasia.
“Guardaroba” di Jane Sautière (La Nuova Frontiera), traduzione di Silvia Turato
Un piccolo capolavoro questo toccante memoir dalla doppia vena intima e universale, narrativa e riflessiva. Un tuffo poetico nell’armadio dell’autrice che sembra suggerire che noi siamo ciò che indossiamo. Jane Sautière, infatti, attraverso vestiti, accessori e capi di abbigliamento e stoffe ripercorre storie e ricordi di una vita. Tutta una vita, tutti i ricordi e le emozioni racchiusi dentro un guardaroba, un armadio, un baule. Il risultato finale è un’opera suggestiva, elegante nello stile e che si fa leggere tutta d’un fiato.
“Vita e avventure di Henry Bech, scrittore” di John Updike (Sur), traduzione di Attilio Veraldi, Stefania Bertola e Lorenzo Medici
Uno degli autori più letti e tradotti del Ventesimo secolo alle prese con un personaggio indimenticabile, narcisista, pavido, svogliato, Henry Bech. Personaggio che ha accompagnato tutta la vita e la carriera di John Updike. Professione scrittore, quasi suo malgrado riuscirà a sposare la donna della sua vita e a farsi lasciare da lei; a faticare sempre per terminare un nuovo libro ma a vincere il Nobel; a girare il mondo ma desiderando solo di starsene a casa sua. Un concentrato di ironia e intelligenza da consigliare e regalare assolutamente a tutti i lettori che amano gli scrittori classici americani come Philip Roth, John Cheever, Saul Bellow e Norman Mailer.
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