Nuova edizione de “Il segreto dell’uomo solitario” di Grazia Deledda, un romanzo di svolta nella produzione della grande autrice sarda. Protagonista un uomo autoesiliatosi in una landa deserta nei pressi del mare. Un mistero incombe sul suo passato, ma la vita e due donne irrompono a spezzare il suo isolamento…
Cosa c’entra Lucio Battisti con Grazia Deledda? Poco o nulla. Però rende l’idea, per entrambi, la svolta che hanno impresso alle rispettive carriere, abbandonando strade consolidate e di successo, per rischiare, per misurarsi con altre formule espressive. Gli artisti non si arrendono alla ripetizione di riti di facile consumo, cercano soluzioni diverse. Vanno dove non sono attesi, a costo di disorientare il proprio pubblico, di far storcere il naso ai più. Se per Battisti la stagione post-Mogol, quella del sodalizio con Panella non ebbe particolare successo commerciale, sebbene le nuove ardite soluzioni fossero preziose e all’avanguardia, Grazia Deledda trovò negli anni della maturità intatta visibilità e l’alloro più ambito, il premio Nobel, di cui ricorrerà fra un paio di anni il centenario. Il segreto dell’uomo solitario, romanzo del 1921, pubblicato come sempre dalla casa editrice Treves, segna in qualche modo la stagione finale della produzione della scrittrice sarda, una chiave di volta, successiva a qualche sperimentazione estemporanea. Una stagione con libri meno caratterizzati dal punto di vista geografico e linguistico, in cui le ambientazioni sono anonime e rarefatte, geograficamente non collocabili, e l’indagine psicologica si fa sempre più matura e serrata; molti dissidi interiori e pochi dialoghi in queste pagine. Si tratta di un libro di grande pathos e di invidiabile compiutezza, che merita di essere conosciuto oltre il recinto degli studiosi o dei lettori forti e della prima ora di Grazia Deledda. I detrattori passati e presenti dell’autrice di Canne al vento si rassegnino, Deledda è un’eccellenza della letteratura, di statura mondiale, capace di far dialogare verismo e decadentismo, trovando la propria strada, con maestria e originalità.
Oltre l’apatia e la rassegnazione
Una nuova edizione de Il segreto dell’uomo solitario (167 pagine, 13 euro) arricchisce l’interessante catalogo della casa palermitana Urban Apnea, iniziativa editoriale particolarmente audace e innovativa, anche in chiave digitale. Il volume si arricchisce di un’appassionata prefazione di Massimo Onofri, fra i maggiori critici italiani, ordinario di letteratura contemporanea italiana all’università di Sassari. Ne Il segreto dell’uomo solitario il protagonista, Cristiano, prova a vivere da invisibile, in una casupola di una landa deserta, battuta dal mare. Ha scelto volontariamente l’apatia e la rassegnazione. Certi non esplicitati errori del passato, il segreto del titolo, l’hanno spinto lì, a vivere da solo, a badare a se stesso senza troppi fronzoli e senza contatti con altri individui. L’unica eccezione è la contadina Ghiana, sposata con un uomo emigrato in Australia, che gli si concede, accondiscendendo ai suoi desideri, senza chiedere nulla o quasi in cambio. Questo labile equilibrio esistenziale sarà spezzato da un’altra coppia tormentata, dalla condivisione di una condizione di doloe. Sarina e il marito Giacomo, molto malato, tanto da aver bisogno di continua assistenza, si stabiliscono nei pressi della casa di Cristiano. E da lì in avanti niente sarà come prima, anche in virtù del mistero che avvolge il passato dell’uomo solitario.
…la prova di vivere solo era fallita: in fondo all’anima sentiva che aveva nuovamente bisogno di compagnia, di amore: era vivo ancora: e solitudine è morte.
Grande modernità
Attrazioni, confessioni, tradimenti, gelosie, fughe, dolori inestinguibili costituiscono la rete di un romanzo che non dà scampo al lettore, di grande modernità e di profonda introspezione, sebbene sia vecchio di oltre un secolo. L’intreccio di amore e morte è centrale in quest’opera di Grazia Deledda, che scandaglia anche traumi e desideri di autodistruzione. Il risultato è una prosa ineccepibile, di grande equilibrio, capace di prendere di petto i sentimenti, senza lasciarsene sopraffare…
Seguici su Facebook, Threads, Twitter, Instagram, Telegram e YouTube. Grazie