Torna in edizione tascabile il primo libro di Ilaria Gaspari, “Etica dell’acquario”, romanzo ambientato alla scuola Normale di Pisa. Protagonista Gaia, una ragazza bella ma infelice, che torna alla Normale dieci anni dopo la prima volta. “Mi piaceva – sottolinea l’autrice in questa videointervista – che fosse bella, spregevole e infelice, tra insicurezza, fallimento, egocentrismo esagerato. In realtà fa molta tenerezza, evidentemente l’equazione tra bellezza e bontà è dura a morire…”
La ripubblicazione di Etica dell’acquario (240 pagine, 9 euro), suo primo romanzo, in edizione economica per Voland è l’occasione per guardarsi indietro per Ilaria Gaspari. “Vedo un cambiamento enorme – osserva – non so se in meglio. Sicuramente allora avevo una certa ingenuità nel pormi nei confronti del mondo dell’editoria. Spero di non essere diventata cinica, non credo. Quando ho scritto il libro ed è stato pubblicato non avevo la percezione dell’essere scrittrice”.
Etica dell’acquario è ambientato alla Scuola Normale di Pisa, dove la protagonista, Gaia, torna a dieci anni dall’ultima volta. “L’ho scritto in modo spontaneo – osserva Ilaria Gaspari – sentendo un bisogno. Sono maturata come autrice, però lo slancio del primo romanzo, lo spirito spericolato è una cosa che mi intenerisce tantissimo. La Normale una ambiente che protegge ma anche soffoca? La metafora dell’acquario ha avuto una certa fortuna alla scuola Normale, dove il romanzo è piuttosto letto. Ci si sente isolati ma sorvegliati, molti si sono ritrovati in questo racconto, mi scrivono ex studenti di istituti settoriali o di eccellenza…”.La protagonista Gaia, ossessionata dalla bellezza ma non particolarmente felice, è una scommessa… vinta a metà. “Un personaggio oscuro – aggiunge Ilaria Gaspari – mi piaceva rompere l’equazione fastidiosa e falsa fra bellezza e bontà. Mi piaceva che fosse bella e infelice, tra insicurezza, fallimento, egocentrismo esagerato. Mi piaceva che fosse spregevole, però…”. Però Gaia non è stata percepita da molti lettori come appare… “In realtà fa molta tenerezza, evidentemente l’equazione tra bellezza e bontà è dura a morire…”.
Qui la videointervista integrale, buona visione