L’odissea della prima traduzione al mondo di “Horcynus Orca”, capolavoro di Stefano D’Arrigo, in un romanzo a fumetti firmato da Michela De Domenico, “Nel ventre dell’orca”. Impossibile renderne complessità e meraviglia, dunque l’autrice ha trovato una chiave… laterale. Una storia d’invenzione in cui Moshe Kahn, che ha reso in tedesco il romanzo, si reca sullo Stretto di Messina, facendo i conti con sogni e incubi con fere e femminote…
Si fa presto a dire fumetti. Difficile non innamorarsi delle tavole visionarie ed epiche del personalissimo omaggio di Michela De Domenico a Stefano D’Arrigo e al suo monumento di carta, Horcynus Orca. La casa editrice messinese Mesogea ha aggiunto un gioiello al catalogo, pubblicando Nel ventre dell’orca (103 pagine, 18 euro), graphic novel sull’odissea della traduzione, firmato da Michela De Domenico; un’opera che ha due protagonisti su tutti, Moshe Kahn, traduttore in tedesco di Horcynus Orca, e Jutta, moglie, quasi co-autrice dello scrittore siciliano, che visse per decenni nel tunnel della scrittura del suo opus magnum, una delle massime imprese della letteratura di tutti i tempi.
La sfida con Jutta
In suggestivi disegni in bianco e nero Michela De Domenico racconta una storia di invenzione, ma verosimile: Jutta, la vedova di D’Arrigo, vuol conoscere chi curerà la versione in tedesco del romanzo per cui il marito ha sacrificato gran parte della vita. Con sguardi e parole di pietra, sigaretta fumante in mano, mette in guardia il traduttore: «Pensa veramente di poter tradurre in tedesco la lingua che non hanno capito nemmeno gli italiani?». Lui giura di sì, confidando nell’interpretazione del ritmo e della musicalità. Anche se nel cuore gli si agitano perplessità e timori.
Torre Faro
Brandelli di conversazioni con Jutta, apparizioni spettrali, oltre a fere e femminote, creature mitiche trasfigurate direttamente dall’opera di Stefano D’Arrigo accompagneranno Moshe Kahn in Sicilia, a Torre Faro, in un viaggio nei luoghi del romanzo, compiuto per entrare nell’anima dell’inafferrabile e gigantesco volume. Visioni, sofferenze, sogni, difficoltà. Moshe sembra ripercorrere le montagne russe d’emozioni con cui fa i conti ‘Ndrja Cambrìa, marinaio della Regia Marina Italiana che prova a tornare nella sua Sicilia, mentre nell’Italia del 1943 la guerra non è ancora davvero conclusa…
Restituire il sapore
Impossibile rendere attraverso un fumetto, seppur d’autore, il mondo complesso e meraviglioso del capolavoro di Stefano D’Arrigo. Nel ventre dell’Orca, però, ne restituisce il sapore, l’immaginario, il conteso naturale e sovrannaturale. Spericolata e audace, Michela De Domenico osa, con incoscienza e coraggio si misura con una leggenda e non esce affatto sconfitta. Un contributo, fra gli altri, che può servire a sdoganare il più ignoto dei grandissimi della nostra letteratura, quella del genere umano.