La favola di un qualunque giovane che, scegliendo di inseguire un sogno, di trovare un tesoro, finisce con l’inseguire e trovare sé stesso. È “L’Alchimista” di Paulo Coelho. Un romanzo di formazione in cui la scoperta di sé stessi vale più di tutti i tesori…
L’Alchimista di Paulo Coelho, in origine edito da Bompiani, adesso nel catalogo La Nave di Teseo, sempre nella traduzione di Rita Desti, è un affascinante racconto che non ti parla del presente, non è detto… ma ti parla NEL presente, e in ciò la sua incredibile attualità: anche se venisse letto fra cent’anni, il significato e la morale che lascerebbe, resterebbero indelebili nell’animo di chi legge questa storia. Provare per credere!
Manicomio, droghe e la svolta
Ma, concentriamoci un po’ di più sulla vita e le ispirazioni di Paulo Coelho; nato il 24 agosto 1947 a Rio de Janeiro, è uno degli autori più letti e conosciuti in tutto il mondo. La sua vita fu molto turbolenta a causa della rigidità dei suoi genitori; la ribellione al padre, che voleva far intraprendere al figlio la carriera da avvocato, gli costa cara ed è rinchiuso in manicomio per ben tre volte e sottoposto all’elettroshock. All’età di vent’anni esce dall’istituto e inizia ad assumere droghe e allucinogeni, diventando un vero e proprio hippie, suonando e componendo per artisti famosi. Nel 1986 compie l’esperienza che gli cambia la vita: il cammino di Santiago, dove nell’animo di Coelho avviene un risveglio spirituale grazie al quale ritrova la sua fede e capisce che la sua reale vocazione è quella di diventare uno scrittore: con la pubblicazione de L’Alchimista, che viene tradotto in quarantaquattro lingue, riesce a vendere milioni di copie.
Grazie al radicale cambiamento avuto nella sua vita, possiamo comprendere quanto l’autore sia tuttora in grado di trasmettere, nei suoi scritti, le esperienze vissute, utilizzando un linguaggio universale e interpretando la realtà attraverso i simboli e la filosofia, dandoci l’impressione di essere un eterno pellegrino che cerca di parlare non alla nostra mente ma al nostro cuore.
Nell’opera in questione, questo pellegrino fonde insieme, proprio come se l’alchimista fosse lui, spiritualità e magia che rendono la favola ancora più suggestiva. Ce lo dimostra il nostro protagonista Santiago che, da umile pastore andaluso, abbandona tutto per recarsi alla ricerca di un tesoro nascosto. Sarà proprio durante questo viaggio che il giovane, grazie all’incontro di un vecchio Alchimista, riuscirà – nel frattempo – a mettere da parte i tanti tesori delle sue difficoltà. Un romanzo educativo, perciò. Un vero e proprio romanzo di formazione.
Quattro fondamentali
Insieme alla conoscenza e alla crescita di sé stesso (ma ci metterei senz’altro dentro anche la nostra…) Santiago scoprirà quattro aspetti fondamentali dell’esistenza, di cui ognuno di noi fa esperienza nella propria vita: l’anima del mondo, l’amore, il linguaggio universale e la propria Leggenda Personale: un vero e proprio invito, per chi legge questa storia, a trovare la propria. E naturalmente a crederci!
Rimanendo fedele al suo genere avventuroso, il libro non ti porta subito al cuore degli avvenimenti: dopo averti fatto percorrere il sentiero di una lunga descrizione iniziale del mondo di Santiago, ti permette di scoprire tutto il resto proprio insieme a lui! Il finale, poi, ti lascia senza fiato e ti fa sorridere; ti mette addosso una felicità che non avevi tenuto in conto e che ti porti dentro anche dopo averlo letto, insieme alla pietra filosofale di tutte le domande che suscita. Perché pietra filosofale? Perché smettere di porsi domande equivale alla morte. Santiago lo scopre fin da subito.
Sembra proprio che l’autore, attraverso l’esperienza del suo protagonista, voglia consegnare un insegnamento a chi, magari, ha bisogno di sentirsi dire che la scoperta di sé stessi vale più di tutti i tesori che ciascuno potrebbe trovare.
La nostra dimensione interiore
L’Alchimista è un racconto importante, di quel tipo di importanza che non è fatta di dimensioni gigantesche ma di contenuti fondamentali: ci permette di entrare in contatto con la nostra dimensione interiore. Il libro, quindi, è tanto semplice quanto nutriente, capace di farti vedere tutto ciò che racconta seguendo in primo piano tutte le sfide che, gradualmente, Santiago dovrà affrontare.
Sicuramente, indagare lo scopo della nostra esistenza non è cosa facile, e di certo questo libro non dà risposte pronte all’uso; ti racconta una storia in modo fiabesco e avvincente, apparentemente leggero, dunque, ma ti spiega sotto sotto il metodo di una ricerca seria, simboleggiata dall’inseguimento di un sogno, di un tesoro che ti aspetti di trovare in un modo, ma che può rivelarsi in altri mille.
Tutto ciò è possibile anche grazie alla descrizione più morale che fisica dei personaggi e alle scene poste secondo un ordine ben preciso che possa favorire anche punti di vista differenti rispetto all’età di chi legge questo libro, perché non esiste limite oltre il quale questo racconto non sia adatto! La Leggenda Personale di cui si parla, e che è l’anima di tutto il racconto, è infatti qualcosa con cui imparare a fare i conti giorno dopo giorno, con la pazienza e le proprie esperienze. Il libro, in questo senso, può stimolarci a non mollare nel raggiungimento dei nostri obiettivi, ricordandoci sempre che gli ostacoli che nel nostro cammino si frappongono tra noi e noi stessi sono indispensabili per il raggiungimento della conoscenza.
Sotto la superficie
La particolarità di questa favola, inoltre, sta nello scavare a fondo in ciò che vuole farci intendere l’autore: quello che in superficie sembra la semplice descrizione di una vicenda, può nascondere in realtà tutta una serie di interpretazioni che il racconto vuole darci, ma che sta a noi individuare e comprendere, associandogli una morale che, sicuramente, ci può aiutare a condurre noi stessi verso il cammino che ci aspetta!
Ecco perché, alla fine, il libro di Coelho funziona proprio come un codice cosicché ciascuno possa interpretare la storia secondo la propria personalità, secondo i parametri della propria Leggenda Personale; in questo modo, il libro crea mille possibili diverse interpretazioni, conservando il proprio scopo e la sua originalità.
A me, per esempio, ha consegnato l’immagine del nostro presente, quello che i giovani come me stanno vivendo; in un mondo giovanile privato di un’intraprendenza condannata ad una vecchiaia precoce, sono convinta che Santiago possa diventare un modello: l’emblema di un qualunque giovane che, scegliendo di inseguire un sogno, di trovare un tesoro, finisce con l’inseguire e trovare sé stesso, insieme ad una moltitudine di altre cose che non conoscerebbe mai se scegliesse di rimanere a casa.
Mettiamoci, quindi, in ascolto del nostro cuore: esso conosce tutte le cose.
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