Ogni stagione della vita può corrispondere con alcuni libri di Italo Calvino, compagno di giochi, maestro e amico…
Calvino per me è un amico, un maestro, un compagno di giochi e avventure nelle diverse stagioni della (mia) vita.
Sì, perché c’è il Calvino degli anni di scuola, quando bambina leggevo Il barone rampante e… fantasticavo, mentre per la maturità mi immergevo ne Il sentiero dei nidi di ragno … e seguivo Pin alla scoperta di un mondo adulto, turbato e sconvolto dalle atrocità della Seconda guerra mondiale e della guerra civile. Italo Calvino mi ha accompagnata anche negli anni dell’Università, nel corso dei quali ho divorato i racconti di Ti con Zero, Le Cosmicomiche e Le città invisibili, ma anche le avventure di Marcovaldo, Il cavaliere inesistente e Il visconte dimezzato… Quando poi ho letto Se una notte d’inverno un viaggiatore e Lezioni americane sono stata letteralmente folgorata, tanto che, negli anni in cui, successivamente, mi sono dedicata all’insegnamento, ci ho “giocato” insieme ai miei studenti e studentesse, cui, di volta in volta, ho anche proposto i romanzi o i racconti di Italo Calvino che mi sembravano più adatti.
Segno
Italo Calvino ha decisamente lasciato il segno in me e in quello che ho fatto e faccio, ché, in effetti, c’è anche chi – sicuramente meno dei venticinque lettori di manzoniana memoria – sostiene addirittura che nei miei primi racconti brevi, quelli raccolti in Senza scontrino non si esce, riecheggino elementi della narrativa calviniana… A me sembra uno sproposito – un’eresia, anzi! -, anche se, ovviamente – è inutile negarlo! -, se fosse vagamente vero, mi farebbe un piacere stratosferico e comincerei a tirarmela un pochino – che dico, me la tirerei davvero tanto!
A parte questo – lasciamo ai posteri l’ardua sentenza! -, resta il fatto che Italo Calvino mi abbia fatta cresce e maturare come persona e lettrice, della qual cosa, sicuramente, hanno beneficiato anche l’insegnante e l’autrice.
E voi quanti Calvino avete conosciuto?
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