Lo scandalo pornografico che ha coinvolto Michel Houellebecq è stato trasformato dall’autore francese in un libro, “Qualche mese della mia vita”,” che dice poco. Sembra un’operazione commerciale per pagare spese legali…
Qualche mese della mia vita (124 pagine, 15 euro) di Michel Houellebecq, edito dalla Nave di Teseo, tradotto da Milena Zemira Ciccimarra, è un libro che dice poco e lascia ancora meno. Assomiglia, infatti, ad una semplice operazione commerciale per raggranellare qualche soldo visto le ingenti spese legali che l’autore francese sta affrontando per la nota vicenda, ben descritta in queste pagine, che lo ha visto suo malgrado coinvolto.
Truffa
Una storia di raggiri (a detta sua!), in cui sarebbe stato truffato da un “pseudoartista olandese”, chiamato “Lo Scarafaggio”, all’origine dello scandalo pornografico di cui si è parlato a lungo la scorsa primavera, sui media. Quello, cioè, relativo ad alcuni video di carattere sessuale riguardanti Houellebecq e che l’autore ha cercato di bloccare, senza esservi ancora riuscito.
Triste cronaca
Sono righe di rabbia e rancore quelle che si leggono, ma che alla fine diventano unicamente una triste cronaca in cui sarebbe forse stato bello sentire anche l’altra campana, ammesso e non concesso che a qualcuno davvero importi sapere. C’è molta stanchezza, tanta voglia di mandare tutto all’aria: più che un racconto, è uno sfogo per l’epilogo infelice che tutta la vicenda ha preso. Di certo un’opera minore che, diversamente da tanti altri suoi libri, può anche mancare nella propria biblioteca personale. Rimane un grande scrittore, in questo caso vittima della sua vita portata all’eccesso.
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