Un inno ai più fedeli compagni di vita, adagiati in fondo al cuore quando vanno via per sempre, è “Un cane di nome Ivy” della canadese Helen Humphreys, che fa riferimento anche a grandi autori del passato…
“Un cane è per sempre”. Forse non si potrà parafrasare in toto lo slogan della famosa pubblicità degli anni Novanta, però, il più recente libro della canadese Helen Humphreys, pone la luce su un aspetto fondamentale del rapporto uomo-cane (ma estenderei il concetto ai pet, in generale): un cane segna la tua vita in maniera indelebile, come e più di un amico, una fidanzata, una persona cara a vostro piacimento. Lo fa in maniera talmente profonda che, chi ha avuto la fortuna di provare questa emozione, fatica anche a rivolgersi loro con l’appellativo “CANE”. Noi li “battezziamo”, assegnandogli un nome come si fa con i figli, spesso ricorriamo a vezzeggiativi, li chiamiamo “amore” o “tesoro”.
Sfumature
Passando per i paralleli con grandi scrittori del passato, quali Virginia Woolf, Thomas Hardy, Karen Blixen, Emily Dickinson, Un cane di nome Ivy – questo il titolo del volume (220 pagine, 17 euro) di Helen Humphreys, pubblicato come sempre da Playground e tradotto da Chiara Messina – è un inno ai fedeli compagni di vita, a quattro zampe, in tutte le loro sfumature affettive e caratteriali.
Ricordi
Ciò che rimarca l’autrice, è proprio questo, fondamentalmente, che entrano nelle nostre vite tra guaiti e morsi alle ciabatte, e diventano parti integranti delle nostre famiglie, alla stregua di qualsiasi altro componente. E quando ne escono, perché, appunto, un cane non è per sempre ma vive (ahimè) molto meno a lungo di un essere umano, restano ben adagiati in fondo al nostro cuore ed in cima ai nostri ricordi. Se hai amato anche tu un cane, probabilmente, amerai questo libro. Di certo ti ci rivedrai e non ne sarai indifferente.