La serenità e la forza della scrittura nell’ennesimo romanzo della lunga carriera di Ferruccio Parazzoli, “Il gioco dell’addio”. Torna Tommaso Vegas, protagonista di altri due libri dello scrittore ed ex dirigente editoriale. Al centro della scena la ricerca del Vangelo che Gesù avrebbe dettato a Lazzaro ma, ancor di più una donna mai dimenticata da Vegas, la sua ex allieva Myriam…
«Cechov diceva che scrivendo non s’accorgeva del tempo che passava, nello scrivere sentiva qualcosa di simile alla vita. La scrittura mi procura serenità e forza». In una bella intervista concessa a Il Foglio poco più di un anno fa, diceva queste sante parole. L’identikit: scrittore di valore e spessore, super prolifico, più volte finalista dei maggiori premi nazionali, romano trapiantato a Milano, già dirigente editoriale leggendario in seno alla Mondadori, partito come addetto stampa, ancora consulente fino a una decina d’anni fa; segni particolari: quasi novantenne e immarcescibile. Ferruccio Parazzoli raccoglie applausi da decenni con una personalissima cifra narrativa e un percorso di grande originalità, con storie di grande tensione spirituale, di dubbi e di “eresie”, se vogliamo.
Tommaso, ancora tu
La sua ultima prova, Il gioco dell’addio (158 pagine, 18 euro), pubblicato dalla casa editrice Rizzoli, è un romanzo che si può leggere e apprezzare anche senza conoscere i due, con lo stesso protagonista, che l’hanno preceduto parecchi anni fa. Il riferimento è a 1994. La nudità e la spada del 1990 e a La camera alta del 1998. Nel primo – “popolato” da personaggi reali come Carlo Maria Martini, Ciriaco De Mita, Cesare Cavalleri, Giampaolo Pansa ed Eugenio Scalfari – faceva la sua comparsa Tommaso Vegas, docente universitario di Storia del Cristianesimo alle prese con un futuro, il 2015, in cui il cattolicesimo è bandito e i credenti sono reietti per legge: continuano a riunirsi in forma clandestina. Nel successivo, corposo e ambizioso, romanzo, Parazzoli – forse è errato definirlo “solo” un autore cattolico, l’inquietudine di fondo, la ricerca perpetua permettono di allargare gli orizzonti sulla sua figura – conferma la vocazione della sua narrativa, orientata verso la dimensione religiosa, cioè cristiana: Tommaso Vegas è sulle tracce di un Vangelo mai ritrovato, quello di Lazzaro, un Vangelo della Resurrezione, dettato dallo stesso Cristo.
Quel bacio
Vienna, Alessandria, Il Cairo e Gerusalemme sono i luoghi e i capitoli che scandiscono Il gioco dell’addio di Ferruccio Parazzoli, racconto che procede per sottrazione, essenziale nei vocabili e nelle costruzioni sintattiche. Disincantato, ma assetato di stupore, studioso autorevole ma dalla fede smarrita, Tommaso Vegas è personaggio sfaccettato e affascinante. Ritrova a un convegno Marco, ormai suoi giovane e affermato collega, e la magnetica Myriam (sfuggita all’anoressia, grazie all’ex marito, lo psicanalista Ulrich), entrambi già suoi allievi, adesso divenuti coppia. Lei, ormai donna, ha cambiato vita, lavora nel reparto pediatrico di un ospedale palestinese di Gerusalemme e, dieci anni prima, oltre ad aver studiato fianco a fianco con Vegas, si era congedato da lui con un bacio. Il disilluso Tomas Vegas non ha mai smesso di pensare a lei… Le ragioni del cuore e il rimpianto di un amore mai sbocciato davvero più di una volta prendono il sopravvento su tutto, anche sulla speculazione tra religione e fiction che è la colonna vertebrale di questo romanzo semplice, raffinato, da non perdere.
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