Dopo i libri di autori italiani del 2022 che abbiamo amato di più (potete scoprirli qui), indichiamo anche i volumi di autori stranieri che abbiamo più amato quest’anno. Una “tradizione” portata avanti pure nel 2021, nel 2020, nel 2019, nel 2018 e nel 2017. E anche in questo caso non c’è spazio solo per i titoli degli autori più apprezzati (in ordine alfabetico), ma anche per le menzioni speciali e le semplici citazioni
#top11
“La cartolina” di Anna Berest (e/o)
tradotto da Alberto Bracci Testasecca
“Anime” di Roy Chen (Giuntina)
tradotto da Bianca Ambrosio e Shulim Vogelmann
“Bournville” di Jonathan Coe (Feltrinelli)
tradotto da Maria Giulia Castagnone
“Cristo fra i muratori” di Pietro Di Donato (readerforblind)
tradotto da Nicola Manuppelli
“Matrix” di Lauren Groff (Bompiani)
tradotto da Tommaso Pincio
“Stalingrado” di Vasilij Grossman (Adelphi)
tradotto da Claudia Zonghetti
“Canaglia” di Itamar Orlev (Giuntina)
tradotto da Silvia Pin
“Le notti della peste” di Orhan Pamuk (Einaudi)
tradotto da Barbara La Rosa Salim
“La più recondita memoria degli uomini” di Mohamed Mbougar Sarr (e/o)
tradotto da Alberto Bracci Testasecca
“Il grande cerchio” di Maggie Shipstead (Rizzoli)
tradotto da Francesco Graziosi
“Punto di fuga” Mikhail Shishkin (21lettere)
tradotto da Emanuela Bonacorsi
Menzioni Speciali
“Corpi celesti” di Jokha Alharti (Bompiani), “Genié la matta” di Ines Cagnati (Adelphi), “I Netanyahu” di Joshua Cohen (Codice), “Il giardino di Reinhardt” di Mark Haber (Keller), “Ammazzate il leone” di Jorge Ibargüengoitia (La Nuova Frontiera), “Il lago” di Kapka Kassabova (Crocetti), “Tomàs Nevinson” di Javier Marias (Einaudi), “Che razza di libro!” di Jason Mott (NN), “Tempesta in giugno” di Irene Némirovsky (Adelphi), “Serge” di Yasmina Reza (Adelphi), “Dove sei, mondo bello” di Sally Rooney (Einaudi), “Un oceano senza sponde” di Scott Spencer (Sellerio), “Gli Effinger” di Gabriele Tergit (Einaudi), “La notte che arrivai al Café Gijòn” di Francisco Umbral (Settecolori), “Vita e avventure di Henry Bech, scrittore” di John Updike (Sur).
Altri libri
“Il mio solo tormento. Canto da El-Agheila” di Rajab Abuhweish (Fandango), “Tutti i bagliori del cielo” di Trent Dalton (Harper Collins), “Sarà lunga la notte” di Santiago Gamboa (e/o), “Kalpa Imperial. Il più grande impero mai esistito” di Angelica Gorodischer (Rina), “Lo shtetl perduto” di Max Gross (e/o), “Memorie di un baro” di Sacha Guitry (Adelphi), “Di notte, davanti alla parete con l’ombra degli alberi” di Peter Handke (Settecolori), “Baci all’inferno” di Ariana Harwicz (Ponte alle Grazie), “I miei genitori – Tutto questo non ti appartiene” di Aleksandar Hemon (Crocetti), “Un cane di nome Ivy” di Helen Humphreys (Playground), “Piccole cose da nulla” di Claire Keegan (Einaudi), “In guerra per Gloria” di Atticus Lish (Rizzoli), “Il lamento del Tigri” di Emilienne Malfatto (Sellerio), “Vita di Vivian Maier” di Anna Marks (Utet), “La sera” di Susan Minot (Keller), “Effimeri” di Andrew O’Hagan (Bompiani), “Quattro galline” di Jackie Polzin (Einaudi), “Cattive strade” di Annie Proulx (Minimum Fax), “Oh, William”” di Elizabeth Strout (Einaudi), “Baci da 100 dollari” di Kurt Vonnegut (Bompiani), “Le ultime ore di Ludwig Pollak” di Hans von Trotha (Sellerio), “I lunghi coltelli” di Irvine Welsh (Guanda), “Il mito della bellezza” di Naomi Wolf (Tlon).