Teatro, rifugio, prigione. Per il suo figlio più noto Comiso ha mille connotazioni. Eppure quel pugno di case e anime restano preminenti nel suo percorso da scrittore laureato. Come spiega con chiarezza espositiva e passione Stefano Vaccaro nel suo volume “Gesualdo Bufalino a Comiso e dintorni”
Una guida letteraria classica, ben sviluppata, documentata, con citazioni ricorrenti ed efficaci. Un approccio agile a un luogo che non è soltanto fisico, un lembo di Sicilia che ha dato i natali a più di una personalità di successo nel campo delle arti, culla, alcova, rifugio in particolare di un “seduttore di spettri”, protagonista degli anni Ottanta e Novanta, che in molti, coloro che lo hanno amato, vogliono salvare dall’oblio, Gesualdo Bufalino.
La vibrazione sulla pagina
La differenza che salta all’occhio facilmente, nei confronti di altri simili progetti editoriali, è la vibrazione sulla pagina, un valore aggiunto che si svela facilmente. L’autore di Gesualdo Bufalino a Comiso e dintorni (106 pagine, 15 euro), pubblicato da Il Leone Verde edizioni, è Stefano Vaccaro, un giovane studioso nato proprio a Comiso, qualche anno prima della tragica scomparsa dell’autore de La diceria dell’untore. Da compaesano d’eccezione, condividendo il luogo natale, Vaccaro sa muoversi con disinvoltura nelle strade immortalate da Bufalino in più di un’opera, in quelle più intime e magari meno conosciute dal grande pubblico.
La Sicilia di Gesualdo Bufalino è un mondo a parte, sognato, incantato, abbagliato di una luce diffusa eppure non sempre illuminato, dove non di rado repentini cambi di direzione cedono il passo a contorcimenti imprevisti, a tortuosità nell’incedere, al dubbio e all’ambiguità.
Rapporto complicato e non scontato
Bufalino non cede alle lusinghe della notorietà neanche quando scrittore affermato potrebbe congedarsi dalla provincia, dall’isola, scegliendo quale luogo d’elezione altre città. Al contrario decide di restare, di dare i propri manoscritti a grandi e piccole case editrici, decide di ritornare a scrivere con insistenza di Sicilia, di Comiso…
Teatro, rifugio, prigione. Per Bufalino Comiso ha mille connotazioni. Eppure quel pugno di case e anime restano preminenti nel suo percorso da scrittore laureato. La natura dei luoghi, ma anche palazzi storici, chiese, giardini si intrecciano a memorie d’infanzia, detti popolari, rituali religiosi. Il volume scritto da Stefano Vaccaro si giova anche di foto molto belle provenienti da archivi privati. E il mix complessivo, rende conto del rapporto complicato e non scontato fra Bufalino e i suoi luoghi. È un libro di grande chiarezza espositiva, e di luce più che di lutto.
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