Coinvolge senza turbare “Io sono Persefone”, rivisitazione romanzesca molto leggibile del mito, firmata da Daniele Coluzzi. Della protagonista, che molto si distingue dagli altri dei, colpisce la femminilità, tutt’altro che debole…
Lo scorso 13 agosto, in occasione di una passeggiata a Catania, il mio parroco ha regalato a me, a mia sorella e a un mio amico, tre libri, chiedendoci di leggerli e di provare a scrivere delle recensioni, e promettendoci che, se ne fossero usciti dei bei lavori, avrebbe chiesto di farli pubblicare all’interno di LuciaLibri.
Entusiasmata all’idea, inizio a cercare un libro ma nessuno mi convince fino a quando, attirata dalla bellezza di una splendente copertina, e conoscendo già il mito in questione, la mia scelta si orienta su Io sono Persefone (292 pagine, 17 euro) di Daniele Coluzzi, edito da Rizzoli. Incuriosita, decido di prenderlo e dal giorno dopo inizio subito a leggerlo… Vi dico solo che l’ho finito in due giorni, non solo perché fosse un libro di poche pagine ma perché, pur conoscendone già la storia, ero sempre più appassionata alle vicende che Core doveva affrontare prima di raggiungere la sua autonomia.
Ed eccomi qui per cercare di farvi appassionare, com’è stato per me, di questo bellissimo libro. L’autore è nato nel 1989 e fa il professore di lettere in un liceo di Roma, da un po’ di anni è divulgatore sui social dove racconta la sua passione per la letteratura e la mitologia greca. Questo è il suo romanzo d’esordio.
Il solito mito?
Il fatto che questo romanzo ripresenti il mito delle stagioni può risultare abbastanza banale, ma non è assolutamente così, anzi mostra la realtà divina contrapposta e complementare a quella umana: perché una dea dovrebbe interessarsi ai problemi o alle ingiustizie che ricevono gli uomini? Il romanzo, attraverso i meccanismi dei simboli, apre la vista anche a quelli che sono i sentimenti e i valori che ognuno di noi nella vita sperimenta: l’amore, l’amicizia, la famiglia, il sacrificio che sono rappresentati nella loro più vera realtà, con i suoi pro e i suoi contro.
La dea dell’agricoltura e la regina degli Inferi
Intrigante è la figura di questo personaggio, ma ancora più intrigante è il riscatto che ha avuto nella sua vita. Fin da bambina, Core condivide i momenti più belli della sua giovinezza con la madre, Demetra, la quale la tiene sotto la sua diretta protezione e considera la figlia come un “possesso personale”, incurante della sua indipendenza. Core, infatti, una volta rapita da Ade, si sentirà impotente davanti a ciò che la circonda: l’oltretomba è molto diverso rispetto ai luoghi a cui era abituata. Arrivata negli Inferi, però, imparerà subito, e presto avrà grande dominio della situazione comprendendo come gestire sia il suo rapimento sia la lontananza dalla sua vita precedente; lì conoscerà le storie delle anime dei dannati che finirono nel “Tartaro” insieme a quelle degli eroi che, durante la loro vita mortale, si erano distinti nel bene.
Anche Persefone si distingue rispetto agli altri dei: si interessa dei problemi dei mortali, ma soprattutto delle ingiustizie che essi ricevono; non è quella solita divinità che impone pesanti punizioni o che si diverte a giocare con la vita degli uomini, ma che è pronta a sfidare persino l’ira di Zeus e delle leggi divine pur di dare giustizia a quei poveri uomini di cui gli dei, apparentemente più potenti, si prendono gioco per scopi personali o semplicemente per puro divertimento.
Attento a queste evoluzioni, l’autore fa in modo che Persefone, nella sua figura di donna e di regina, spicchi soprattutto nella realizzazione della sua piena autonomia, nella conquista di una vita indipendente; nel momento in cui dovrà affrontare – da sola – i suoi limiti, infatti, si renderà conto che in realtà né sua madre né il suo sposo avevano il pieno potere sulle sue scelte. Alla fine, dunque, la figura di questa dea risulta veramente spettacolare fa riflettere molto il lettore, ma soprattutto i giovani e ancora di più le ragazze, per la sua grande forza d’animo e determinazione, per la sua femminilità tutt’altro che debole, come purtroppo normalmente si pensa.
La semplicità
La caratteristica di questo romanzo è la leggibilità che non ha confini: è davvero adatto a tutti! La narrazione presenta una chiara linearità e una regolare successione logica e cronologica dei fatti narrati. La bellezza estetica del libro non risalta solo grazie all’immagine di copertina, ma per altre “immagini”, “raffigurazioni” mai scontate anche se semplici, che appaiono all’interno del romanzo; l’ambientazione è tanto essenziale quanto chiara (il palazzo di Ade e gli Inferi) ed è utile a mostrare più chiaramente al lettore lo svolgimento dei fatti.
Il mio punto di vista
Essendo una ragazza che ama l’Età classica, e grande appassionata di miti greci, questo romanzo ha sùbito preso un posto nel mio cuore. Sono rimasta stupita soprattutto del fatto di averlo letto in pieno coinvolgimento ma senza che questo si trasformasse per forza in grandi turbamenti emotivi: il sentimento più autentico è stata la tristezza per averlo completato. L’autore, pur essendo maschio, è riuscito a rappresentare benissimo la figura femminile di Persefone e io, in qualche modo, mi rispecchio in lei. Nel suo carattere così semplice, che poi si rivela impetuoso e intraprendente, si nasconde una piccola parte di me che si rivede in questo meraviglioso personaggio!
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