Biologo e divulgatore, Danilo Zagaria, ci mette in guardia col suo saggio “In alto mare. Paperelle, ecologia, Antropocene”: la crisi ambientale, globale e complessa, riguarda ogni aspetto della vita nel pianeta, a cominciare dagli esseri umani
Pianeta acquatico. Da un po’ e per molto. L’inquinamento da plastica, lo sfruttamento eccessivo delle risorse pescabili e l’innalzamento del livello di oceani e mari stanno mettendo a dura prova la sopravvivenza e la riproduzione negli ecosistemi marini. La crisi ambientale che stiamo attraversando, globale e complessa, non può essere affrontata senza tenere conto che ogni problema riguarda il pianeta nel suo insieme, abitanti sapiens compresi.
Se ognuno fa qualcosa…
Nessuno degli esseri umani può ritenersi fuori dal discorso, anche se, essendo abituati a non occuparci di cosa ci succederà fra trenta o cento anni, siamo immobilizzati nel presente. E allora, almeno, salviamo ognuno subito ciò che ci sta a cuore: un piccolo parco cittadino dove correre o portare il cane, una qualsiasi specie vegetale o animale che ci piace, un’associazione che si occupa di pulire la spiaggia dai rifiuti, il fondale dove amiamo guardare sotto la superficie o fare immersioni, l’angolo di mondo (terrestre o marino) che frequentiamo. I grandi problemi ambientali, climate change in primis, sembrano forse quasi invisibili; per risolverli occorre prima di tutto immaginarli, studiarli e visitarli; lo fanno scienziati e scrittori, possiamo farlo tutti. Vediamone specificamente alcuni, causati dall’umanità, che hanno effetti nefasti sugli ecosistemi marini e gli organismi che li abitano: le plastiche che arrivano malamente al mare; la pesca eccessiva che altera equilibri delicati dell’infinito vivente; il riscaldamento e le altre minacce climatiche sulle terre e sulle acque che si estendono a nord del Circolo Polare, presente e futuro dell’Artico; l’accelerata trasformazione in corso dei mari, più alti caldi acidi (da cui il titolo).
Paperelle ovunque
Il giovane biologo torinese e bravo divulgatore scientifico Danilo Zagaria (Torino, 1987) in In alto mare. Paperelle, ecologia, Antropocene (220 pagine, 16 euro), edito da Add, parte dalla tempesta che nel gennaio 1992 sull’Oceano Pacifico colpì una portacontainer diretta (dall’Asia) verso gli Stati Uniti, provocando la fuoriuscita di 28.000 animaletti colorati di plastica, per raccontare lo stato attuale del pianeta acquatico, in modo scientifico e chiaro. Quelle paperelle furono trovate in Alaska e in Australia, in Europa e un po’ ovunque; l’ecologia studia appunto le interazioni fra gli organismi viventi, fra fattori biotici e abiotici, fra le nostre potente azioni e gli effetti nel contesto ambientale mondiale; effetti ormai così grandi che l’epoca attuale della Terra viene definita Antropocene (da cui il sottotitolo). L’interessante volume è distinto in quattro parti, una per ciascuno dei problemi ambientali citati. La narrazione di Danilo Zagaria procede in modo originale e costante: l’autore ci guida per il tramite di sintetiche recensioni di decine e decine di libri che trattano le varie materie, rendono possibile la concatenazione di analisi e spunti (lasciando poi alla finale “bibliografia ragionata” i riferimenti sintetici alle opere) e scandiscono la titolazione di paragrafi e capitoli (opportunamente non numerati). Perlopiù sono volumi usciti in Italia o tradotti in italiano, pubblicati negli ultimi due anni, pur se non mancano testi più antichi, fiction e no fiction (da Verne a Conan Doyle) o puntuali citazioni di documentari e film.
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