“Austerlitz” di G. W. Sebald (Adelphi)
Questo, confesso, l’ho dovuto leggere due volte prima di capirlo davvero. La prima volta l’ho letto in inglese, e l’ho letto come qualsiasi romanzo, pagina dopo pagina seguendo la storia. La seconda volta l’ho letto in italiano, con lentezza. E credo che la lentezza sia parte necessaria di questa lettura. Che fa un po’ male, ma fa anche capire tante cose. Che ci ricorda che è il racconto di se stessi e della propria storia, e quindi le parole necessarie, a tenerci in vita e a renderci umani.