“Nessuno escluso” è il debutto nella narrativa della giornalista e saggista Sandra Rizza. Romanzo attualissimo e allo stesso tempo in controtendenza, visto che di mafia si parla sempre meno in tv e sui giornali. La vita di un professionista, arrestato, e quella della sua famiglia vanno in pezzi. Un racconto civile che mette in guardia dai compromessi col crimine organizzato…
Una cronista col fuoco dentro, una giornalista inarrestabile, capace di divorare il cielo. Chi l’ha vista in azione dalle parti del tribunale di Palermo e non solo, chi l’ha conosciuta nelle redazioni del quotidiano L’Ora e dell’Ansa nel capoluogo siciliano, sa cosa è capace di fare Sandra Rizza, al momento di scrivere un articolo o un take. Adesso una delle croniste giudiziarie più note d’Italia, dopo aver dedicato più di un saggio agli intrecci tutt’altro che virtuosi fra mafia e politica, ha scelto una via diversa per analizzare e vivisezionare storie e argomenti che mastica da sempre, fin dagli anni Ottanta.
Ritmi e meccanismi da consumata narratrice
L’ultima creatura di carta di Sandra Rizza è un romanzo, pubblicato dalla casa editrice Ianieri, nella collana Dalie Nere, diretta da Raffaella Catalano e Giacomo Cacciatore, Nessuno escluso (308 pagine, 19 euro). Un intreccio giudiziario in salsa romanzesca, che l’autrice ha scritto con ritmi e meccanismi da consumata narratrice. Un romanzo attuale perché televisioni e giornali, in gran parte, tendono a sottovalutare o a derubricare, notizie di mafia e di collusioni della mafia con classi dirigenti, società civile, pezzi “deviati” della cosiddetta buona borghesia. Inevitabile il proscenio di questa storia, anche se la città di Palermo non è mai nominata esplicitamente. E anche se, al giorno d’oggi, le mafie fioriscono a qualsiasi latitudine, e non solo italiana. Rizza orchestra e alterna le vicende giudiziarie con quelle familiari del protagonista; occhi puntati sulla moglie e sui figli del medico, con uno sguardo e una penna che non lasciano scampo.
La cronaca insegna
Un nucleo familiare dilaniato da un arresto è al centro di Nessuno escluso. Mario Martellini, self-made-man e medico di grido alle soglie dei cinquant’anni, manda all’aria i programmi della moglie (Sara De Santis, figlia di uno storico senatore comunista e di una principessa) e i festeggiamenti in grande stile che la consorte ha messo a punto per lui. Con aspirazioni politiche, e da candidato della destra, viene inchiodato da alcune intercettazioni e arrestato. Avrebbe favorito la latitanza di un superboss. La storia di una dannazione si fa così racconto civile che mette in guardia dai compromessi, dalle zone grigie, dai cedimenti di stimati professionisti, in cui la criminalità organizzata, silente, nascosta, sguazza. Certamente è un racconto di fantasia, quello di Sandra Rizza, ma la cronaca, anche in tempi piuttosto recenti, ha mostrato episodi simili. Segno che c’è molto da lavorare su certa mentalità. I mafiosi non son sono sconfitti e, se continuano a trovare sponde non dovrebbero, contro di loro sarà tutto più difficile. I loro complici? Sono a tutti i livelli, primi quelli che sottilmente e infidamente mettono in dubbio il reato di concorso esterno in associazione mafiosa…
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