Pura goliardia, religione, scienza e tenerezza latente fra le pagine de “L’amore ai tempi di Batman” di Massimiliano Parente. La storia surreale di un giovane ricco e delle sue rutilanti avventure che culmineranno in un folle gesto d’amore
L’amore ai tempi di Batman (468 pagine, 20 euro) di Massimiliano Parente, edito da La nave di Teseo, è un libro spassosissimo, che regala momenti di pura goliardia, quando non addirittura di comicità irriverente. La storia surreale – un giovane ricco che, dopo aver casualmente indossato i panni di Batman, si proietta in una serie di rutilanti avventure che culmineranno in un folle gesto d’amore – alimenta una lettura in cui si alternano, con finta nonchalance, frasi ad effetto, becero razzismo e riflessioni semi-serie sulla vita, sulla religione e sulla scienza.
Tra cinismo e tenerezza
Apparentemente leggero, questo libro, che si nutre di situazioni grottesche, contiene alcune analisi interessanti le quali offrono al lettore la possibilità di approfondirle secondo la propria sensibilità. La cifra del testo è di taglio nichilista: eppure, in questo cinismo dilagante che vorrebbe disturbare pur senza riuscirci mai fino in fondo, ci sono briciole di romanticismo puro, spicchi di poesia, una tenerezza latente che quasi commuove.
Contro gli amori addomesticati
Le ultime pagine riscattano alcuni capitoli privi di personalità: la chiosa finale sul senso dell’amore vero, con una feroce critica a chi “è disposto ad accettare solo amori addomesticati”, inquadrati in un patto sociale, secondo un classico e triste “gioco di convenienze”, andrebbe letta tutta d’un fiato. Provando poi a ripetersi che non è vero.
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