Da L’Aquila alle Antille, da Israele agli Usa, fino all’Inghilterra del diciannovesimo secolo. Sono le coordinate spazio-temporali dei consigli di lettura di Annalisa De Simone, autrice del recente“Sempre soli con qualcuno” (ne abbiamo scritto qui). Una lista di libri che irrobustisce una rubrica amata dai nostri lettori
Scegliere sette libri da consigliare fra i tanti a cui sono legata è più difficile di quanto immaginassi, resiste come senso di un’incompiutezza. Tant’è. Ecco i primi a cui ho pensato.
“Dopo l’abbandono” di Zeruya Shalev (Feltrinelli)
È una storia sulla disgregazione:
“L’adultera” di Laudomia Bonanni (Elliot)
Al centro di questo romanzo c’è,
“L’animale morente” di Philip Roth (Einaudi)
Nella lista, non poteva mancare uno dei suoi romanzi. Ho scelto forse il più scarno. Ma, al solito, magistralmente fitto. Nella descrizione del libro si legge: “Cosa fa l’Animale morente prima dell’ultimo respiro? Esprime l’ultimo desiderio. E l’ultimo desiderio del professore erotomane David Kepesh, è il sesso”. Eppure non sono affatto convinta che David Kepesh sia un erotomane. Più che un impulso morboso e ossessivo che lo spinge verso il sesso, e le sue fantasie, ho sempre intravisto fra le righe del lungo monologo che dà co
“Diario dello smarrimento” di Andrea Di Consoli (Inschibboleth)
È un collage di frammenti, la rinuncia a un piano narrativo, un diario intimo che mette insieme tutta la solitudine, e i drammi e gli strappi di inattesa felicità nella vita dello scrittore lucano. Tengo questo libro sul comodino e leggo e rileggo alcuni stralci prima di prendere sonno. Non mi sembra sia importante il bilancio umano che alla fine viene fuori per r
“Persuasione” di Jane Austen
L’ultimo romanzo di Jane Austen è, a differenza degli altri, abitato da una tristezza autunnale. C’è una protagonista più grande rispetto le altre – ventisei anni: nel mondo narrativo della scrittrice inglese, praticamente un’attempata. C’è, al solito, un amore ostacolato dalla violenza di una società ottusa, punitiva e maschilista. C’è, chiaramente, un lieto fine. Sappiamo che i nostri eroi convoleranno a nozze fin dal momento in cui posiamo gli occhi sulla prima pagina e però, capitolo dopo capitolo,
“Lucy” di Jamaica Kincaid (Adelphi)
Lucy viene da un’
“Nei mari estremi” di Lalla Romano (Einaudi)
Mari estremi, o mali estremi: territori che per ognuno si declinano in infiniti modi ed esperienze. La perdita, il lutto, sono mari estremi. E tuttavia la scrittura di Romano sa alleggerire anche la morte, attraverso questa sua cifra che tende alla trasparenza e alla rarefazion
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