Un gradevolissimo viaggio nella storia di una disciplina, da Eraclito a Foucault, in “Filosofia in undici passi – Dalla caverna alla città” di Dario Sztajnszrajber. Colpiscono l’approccio coinvolgente, pur nella sobrietà con cui vengono toccati temi cardine, e il linguaggio lontanissimo da una astrusa accademicità…
Ogni tanto accade che il mondo interrompa il suo fluire vorticoso e per un attimo si fermi a contemplare la delicata potenza del sapere, della conoscenza disinteressata del reale per dirla con Aristotele. La φιλοσοφία assurge agli onori della cronaca e all’improvviso tutti paiono comprenderne il valore imprescindibile, ma niente paura, πάντα ῥεῖ, tutto scorre, il momento passa e il cosmo riprende il suo incessante movimento senza porsi troppe domande … perché l’oblio degli interrogativi conduce al placarsi delle inquietudini.
Un passero solitario, di tanto in tanto, giunge a ricordarci che valga ancora la pena di spendere il nostro tempo e le nostre energie per tuffarci avidamente nell’oceano infinito della conoscenza. Un arzillo signore (non ho cuore di etichettarlo come “anziano” perché in quanto a grinta lascia a piedi un ventenne) di 99 anni ha conseguito con il massimo dei voti la laurea in Filosofia e devo dire che questa cosa ha suscitato in me un moto di orgoglio e di soddisfazione manco fosse stato mio nonno. Questo compiacimento fanciullesco è stato poi notevolmente ampliato dalla coincidenza (ma io non credo alle coincidenze!) della lettura di un libro fresco di stampa, ovvero Filosofia in undici passi – Dalla caverna alla città di Dario Sztajnszrajber (per fortuna devo solo scriverlo e non pronunciarlo), 461 pagine, 20 euro, pubblicato dalla casa editrice TLON nella traduzione di Francesco Fava.
Un linguaggio piacevolmente easy
Se dovessi consigliare un testo a qualcuno digiuno di filosofia, o comunque con una conoscenza superficiale della materia, onestamente non avrei problemi a suggerire il libro di Sztajnszrajber, perché costituisce un approccio alla madre di tutte le discipline molto coinvolgente, pur nella sobrietà con cui vengono toccati temi cardine della filosofia. Uno degli elementi che depongono assolutamente a favore della lettura di questo saggio è costituito dal linguaggio, lontanissimo da una astrusa accademicità (eh sì, a volte i philosophes fanno della divagazione e della complicazione il loro pane quotidiano) e invece diretto, pulito, scorrevole, piacevolmente easy. Per me, che la filosofia mi permette di pagare il mutuo e che costituisce una passione autentica ben oltre il mio lavoro di docente, scorrere le pagine di Filosofia in undici passi – Dalla caverna alla città è stato come percorrere un sentiero oramai divenuto familiare ma proprio per questo piacevole e rilassante. Quando seguiamo le nostre inclinazioni la fatica paradossalmente non stanca e tutto diviene un godibile momento di rigenerazione dello spirito dalle autentiche fatiche di ogni giorno.
“La domanda infinita sul perché ci apre e ci catapulta in uno stato di perenne possibilità in cui ogni totalità si incrina”, queste parole di Sztajnszrajber rappresentano però l’altra faccia della medaglia della riflessione filosofica, che da un lato solleva l’animo dalle ambasce della vita quotidiana, dall’altra sottopone la mente allo sforzo di un continuo interrogarsi, che non può mai approdare ad un finale compiuto ed esaustivo, perché l’essenza della filosofia è la ricerca senza fine.
La conoscenza, la nostra isola deserta
Filosofia in undici passi – Dalla caverna alla città di Sztajnszrajber ci conduce attraverso un labirinto in cui sappiamo già non esservi uscita, in quanto la sapienza genera nell’uomo una sete inestinguibile. Il sapere è il paradosso dei paradossi, e Socrate ne era ben conscio e per tale ragione rimarrà sempre insuperato. La conoscenza è come la testa immortale dell’Idra di Lerma, si autorigenera e sopravvive negli uomini anche in condizioni estreme, perché costituisce il paracadute nei momenti di sconforto, la scialuppa di salvataggio dalla routine, l’amaca dei pomeriggi di leggerezza, ma soprattutto è la nostra isola deserta dove possiamo approdare tutte le volte che ci serve un angolo di mondo tranquillo, o quando è il mondo a spingerci ai suoi margini.
Sztajnszrajber ci fa intraprendere un lungo viaggio (ecco, forse, qualche passaggio risulta un po’ forzato, anche se nel complesso il testo è gradevolissimo) attraverso la storia della filosofia, da Eraclito a Foucault, passando per Aristotele, Agostino, Marx e molto altro, infarcendo questo percorso fra le pieghe del pensiero di ogni tempo con riflessioni precise e puntuali che rendono fruibile quest’opera anche ai neofiti della materia o a chi semplicemente ha sempre nutrito curiosità per il sapere filosofico e ha deciso di scoprirne di più.
Il resto al lettore, a cui lascio Il piacere della scoperta.
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