Tutta la gamma delle emozioni ne “Le vie dell’Eden” di Eshkol Nevo, tre racconti che si sfiorano, tra inquietudini della vita, segreti di coppia, personaggi fragili. Lo sguardo dello scrittore israeliano è sempre acutissimo, la scrittura un bisturi
Tre storie, tre segmenti di vita, tre frammenti in cui esplode tutta la gamma delle emozioni umane. Rabbia, gelosia, amore, rispetto, diffidenza, stupore, odio. Ne Le vie dell’Eden (256 pagine, 18 euro), edito da Neri Pozza con la traduzione di Raffaella Scardi, Eshkol Nevo dipinge un delicato affresco delle relazioni tra uomo e donna, presentate in tre racconti che, di striscio, ma senza alcuna ingerenza o influenza reciproca, si sfiorano tra loro.
Situazioni in chiaroscuro
La scrittura di Nevo è paragonabile ad un bisturi per la sua capacità di sezionare l’anima, facendo sprigionare un carosello di sentimenti, spesso in contrasto tra loro, e incistati all’interno di storie in cui il mistero e l’imprevisto diventano padroni. Potremmo definirle tre vicende giudiziarie, in ciascuna di esse troviamo infatti un protagonista coinvolto in una situazione piena di chiaroscuri: proprio questo consente di rimanere appiccicati alle pagine che si susseguono con un ritmo abbastanza pressante, dove tutti i nodi si slacciano, uno dietro l’altro.
Raggiungere il paradiso
L’autore israeliano para innanzi al lettore dei fatti di cronaca, con le loro scabrosità e i loro interrogativi da risolvere, che però diventano un artifizio letterario per spiegare le inquietudini della vita, i tanti segreti che si annidano tra le coppie, le molteplici pieghe che la vita può prendere. Lo sguardo di Nevo è tremendamente acuto, nulla pare sfuggirgli: il suo occhio trapassa le maschere dei diversi personaggi, restituendone la loro intrinseca fragilità. Che è poi quella di ciascuno di noi, costretto a indossare casacche diverse, giorno dopo giorno, per raggiungere il paradiso.
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