Numi tutelari Hugo Pratt e Jean-Claude Izzo, un racconto avvincente che è anche una celebrazione degli anni Ottanta. Il siciliano Francesco Musolino torna al romanzo con “Mare mosso”: “Sognavo un libro ambizioso – sostiene nel corso di una nostra videointervista – un grande affresco di noir mediterraneo. Da tempo nessuno raccontava il mare…”
L’amore per il mare, la paura del mare e l’ambizione. A indicare la strada per entrare in sintonia con le pagine di Mare mosso (192 pagine, 16 euro), romanzo pubblicato dalle edizioni e/o, è lo stesso autore, il messinese Francesco Musolino, giornalista culturale che scrive soprattutto per quotidiani e periodici a diffusione nazionale. Mare mosso non è la prima incursione nel mondo della narrativa di Francesco Musolino, che aveva pubblicato tre anni fa, per Rizzoli, L’attimo prima.
Un ambizioso noir mediterraneo
“Se quel debutto era un romanzo emotivo, scritto per colmare una distanza e una cicatrice del cuore – osserva Musolino – questo secondo romanzo è invece il libro che stavo aspettando di scrivere da sempre, un grande affresco di noir mediterraneo, un romanzo ambizioso”. I numi tutelari sono Hugo Pratt e Jean-Claude Izzo (fra l’altro uno dei capisaldi del catalogo delle edizioni e/o). “Il mare si ha dentro”, aggiunge Musolino, che ha comunque compiuto parecchie ricerche e fatto sopralluoghi, lavorando sodo per trascinare il lettore nelle pagine della storia, obbligandolo a uscirne solo alla fine.
Una storia vera e tanta fantasia
Il protagonista di Mare Mosso è Achille Vitale, siciliano di Palermo, che per mestiere soccorre piccole e grandi imbarcazioni in difficoltà. La notte del 24 dicembre 1981 radio Cagliari intercetta l’Sos di un cargo turco alla deriva. Sarà l’inizio di un racconto avvincente, che è anche una celebrazione degli anni Ottanta. “È un fatto realmente accaduto – racconta Musolino – su cui ho lavorato, creando un personaggio, dando vita a un grande affresco di noir mediterraneo. Da tempo nessuno raccontava il mare, in questo romanzo c’è tutto il mio amore per il mare, che può fare anche paura…”
Qui la videointervista integrale, buona visione