Traduttore di grandi autori sudamericani (Ernesto Sabato, Cesar Aira, Santiago Gamboa, Robert Arlt, fra gli altri), anima del sito www.perleecicatrici.org, Raul Schenardi indica qualche titolo di autore ispanoamericano fra i sette consigli di lettura: libri non convenzionali, che tanto chiedono al lettore, ma che tantissimo danno.
Naturalmente, questa lista di preferenze personali è del tutto estemporanea: libri letti di recente o rimasti impressi nella memoria. Non darei mai consigli di lettura a vanvera senza conoscere i gusti, gli interessi del lettore. Anzi, sapete che vi dico? Se invece di leggere un libro preferite andare a fare un giro in bici, o spassarvela con il partner… be’, avete tutta la mia comprensione. (Disse un topo di biblioteca.)
“Cosmo” di Witold Gombrowicz (Il Saggiatore)
Secondo Michele Mari, “uno dei quattro o cinque libri più belli del Novecento”. Azzeccata la definizione di “poliziesco metafisico”. Ne hanno tratto un film convincente. Due giovani in vacanza svolgono un’indagine ossessiva nel tentativo disperato di trovare un ordine nel caos. Se non conoscete Gombrowicz, preparatevi a qualche sorpresa.
“Nostra Signora dei Sullivan” di Gianfranco Mammi (Nutrimenti)
La vita di una cittadina statunitense è sconvolta da uno strano fenomeno: un certo Sullivan muore e poi… continua a morire; sue salme arrivano da ogni parte, provocando la nascita di un culto New Age. Non mancano umorismo e fantasia: trama vertiginosa, personaggi che si moltiplicano, notazioni ironiche. Un romanzo originale d’impronta surrealista.
“Uccidendo nani a bastonate” di Alberto Laiseca (Arcoiris)
Sembra che Borges, inorridito per il gerundio nel titolo, si sia rifiutato persino di toccare il libro. A un intervistatore ha chiesto: “È una critica della letteratura argentina?”. In effetti, nei racconti non compaiono reali nani, ma quelli metaforici abbondano. Laiseca ha creato uno stile inimitabile, il “realismo delirante”, di cui questa raccolta è un ottimo esempio. È già un autore di culto che non può mancare nella biblioteca di un lettore esigente.
“La svastica sul sole” di Philip Dick (Fanucci)
Dick non ha bisogno di presentazioni per i lettori di fantascienza. La svastica sul sole è un’ucronia: cosa sarebbe successo se a vincere la II guerra mondiale fossero stati la Germania e il Giappone? C’è però un “libro nel libro”, al cui autore tutti danno la caccia: narra di una realtà alternativa in cui a vincere sono stati gli Alleati. Leggetelo.
“Le cinque leggi bronzee dell’era digitale (e perché conviene trasgredirle)” di Francesco Varanini (Guerini e Associati)
Una riflessione critica sulla digitalizzazione, sempre magnificata dai cantori del futuro transumanista come la realizzazione del paradiso in terra (e come un destino ineluttabile), ma che presenta invece molti aspetti inquietanti. Varanini ne parla in dettaglio con una rara competenza. La sua scrittura è cristallina.
“Le brigate” di Ariel Luppino (Arcoiris)
Il romanzo disegna un futuro distopico e infernale, ed evoca pure l’orribile passato recente dell’Argentina. Con tempismo e un fiuto visionario, Luppino parla di un virus misterioso che sconvolge la vita collettiva (militarizzazione, violenza, assoluto degrado). Secondo un critico: “Fa sembrare Meridiano di sangue di McCarthy una puntata di Bonanza”.
“Come diventai monaca”, César Aira (Fazi)
Frammenti della vita onirica di un bambino di nome César, finito in ospedale per aver assaggiato un gelato guasto. È un piccolo (per il numero di pagine) capolavoro, frutto di un’ispirazione geniale, intriso di poesia. Una rivisitazione parodistica del “romanzo d’infanzia”. L’ho tradotto io, come altri titoli di Aira, il mio scrittore contemporaneo preferito.
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