È un romanzo visionario e sfrontato “Liquefatto” di Hilary Tiscione, che si segnala per una scrittura ricercata e uno sguardo impassibile. La protagonista, una donna incinta che da Milano vola negli States, corre verso il vuoto a folle velocità, in un groviglio di deliri, tra realtà e sogno…
L’impassibilità dello sguardo e la ricercatezza del linguaggio sono le cifre distintive del discorso letterario messo in piedi da Hilary Tiscione nel suo debutto nella narrativa in volume, che fa seguito alla pubblicazione di vari racconti per alcune riviste. Genovese trapiantata a Milano, Tiscione scaraventa addosso a chi legge il romanzo Liquefatto (171 pagine, 14 euro), pubblicato da Polidoro editore, un approccio sfrontato, crudo, visionario e una protagonista, Maddalena, che si scopre inaspettatamente incinta prima di lasciare Milano per un viaggio negli States con una sua amica, Lia. E che, in qualche modo, si scioglie come suggerisce la metafora del titolo, assieme a tutta la storia, finisce per perdersi in un groviglio di deliri, tra situazioni reali e alcune che si percepiscono solo a livello psicologico. In particolare tra Los Angeles – dove le due amiche sono accompagnate da Tito, amico ed ex amante di Maddalena – e il deserto del Mojave intuire il confine fra ciò che è reale – parola desuetissima – e ciò che non lo è…
Disincanto e disillusione
A dispetto di un compagno più o meno stabile, Romano, che le regalerà anche il viaggio oltreoceano con destinazione Los Angeles, Maddalena vive un intreccio di relazioni sregolate (di tradimenti), con un’apatia di fondo che si traduce in descrizioni distaccate e chirurgiche, in contrasto vivo con una lingua frenetica e incandescente, con uso immaginifico di metafore e aggettivi. Donna fragilissima e che poco si ama, disincantata e disillusa, la protagonista corre verso il vuoto a folle velocità e non solo perché il racconto si risolve in una specie di lisergica insondabile partitura on the road. Molto affascinante e per nulla omologata a ciò che oggi va per la maggiore.
Adrenalina che scuote
Un libro del genere, a tratti liquido e confuso, ci può cambiare la giornata, non necessariamente in meglio, ci scuote con la sua adrenalina, ci riposiziona, se avessimo un posto nel mondo. Liquefatto di Hilary Tiscione si specchia nei nostri tempi tormentati. Lo fa con audacia, con spigliatezza lessicale, con libertà mentale. Bisogna leggere questo romanzo se si vuole guardare alla quotidianità con sguardo non convenzionale, se si vogliono riconsiderare i propri punti di riferimento, se ci si sente incatenati alla propria esistenza, se si tende a essere spaesati, a non capirsi, a fare i conti con un’identità nebulosa, “un’obliquità amara verso il dispiacere, un’unione scabrosa con gli artifici del dolore”.
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