I “sette libri per l’inverno” di… Jacopo De Michelis

Sette suggerimenti di lettura firmati da Jacopo De Michelis (nella foto di Filippo Romano), autore del recente romanzo “La stazione” per Giunti (ne abbiamo scritto qui). Sette volumi che per Jacopo De Michelis rappresentano altrettanti capisaldi del noir. Una selezione intrigante, che comprende classici di assoluto livello

“La morte paga doppio” di James M. Cain (Adelphi)

Cain è uno dei padri fondatori del noir, i cui romanzi hanno ispirato numerose trasposizioni cinematografiche. Ne La morte paga doppio, che narra del piano delittuoso orchestrato da un assicuratore e dalla sua amante per togliere di mezzo il ricco marito di lei, appare una delle prime e tuttora più straordinarie dark ladies letterarie di sempre.

“L’assassino che è in me” di Jim Thompson (Harper Collins)

Di recente ripubblicazione in Italia, è una allucinante discesa negli inferi della psiche malata di un sadico assassino. Uno dei migliori romanzi di Thompson, un nome imprescindibile per gli appassionati del genere.

“Dalia nera” di James Ellroy (Mondadori)

Ellroy sta al noir come King all’horror, e Dalia nera, ambientato nella Los Angeles degli anni Quaranta, ispirato sia a fatti realmente accaduti che a vicende personali dell’autore, è uno dei suoi capolavori: una gemma sfavillante di luce oscura. L’indagine sul brutale omicidio di un’aspirante attrice si trasforma in una rovinosa ossessione per due detective assegnati al caso.

“Red Riding Quartet” di David Peace (Il Saggiatore)

Non uno ma quattro romanzi, che raccontano le indagini sui delitti di un serial killer soprannominato Lo Squartatore dello Yorkshire, avvenuti nell’arco di un decennio nella Gran Bretagna dell’epoca della Tatcher. Una saga cupa e brutale che scava impietosamente nella corruzione della società e dell’animo umano, come nella migliore tradizione noir. 

“Traditori di tutti” di Giorgio Scerbanenco (La nave di Teseo)

Il secondo episodio della serie di Duca Lamberti – un medico riciclatosi come investigatore dopo essere stato radiato dall’ordine per aver praticato l’eutanasia – che ha fatto di Scerbanenco il padre fondatore del noir italiano. Una torbida storia di inganni e tradimenti le cui radici affondano nelle ferite mai rimarginate della Seconda guerra mondiale. Gli anni passano, ma i suoi romanzi continuano a sembrare scritti ieri.

Scerbanenco

“Posizione di tiro” di Jean-Patrick Manchette (Einaudi)

Martin Terrier è un glaciale killer su commissione. Nel suo lavoro è sempre stato un perfezionista, ma proprio quando decide che è giunto il momento di ritirarsi, qualcosa va storto e lo risucchia in un gorgo di sangue e violenza. Il mio preferito tra i romanzi scritti dal maestro del polar francese.

“Uomini che odiano le donne” di Stieg Larsson (Marsilio)

La scuola nordica ha dominato le scene internazionali negli anni scorsi, e Uomini che odiano le donne ne è il capolavoro incontrastato. Un romanzo grandioso, capace non solo di reinventare e rinnovare il genere, ma anche di imporre all’attenzione dei lettori uno dei personaggi più originali e affascinanti a cui abbia mai dato vita: l’agguerrita hacker Lisbeth Salander.

È possibile ordinare questi e altri libri presso Dadabio, qui i contatti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *